CHIEDIMI AIUTO | Frazione di Sinopoli isolata da una frana, cittadini fragili in difficoltà: «Ci hanno abbandonati» - FOTO
«Da mesi ormai una parte della nostra comunità, situata nella Frazione di Sinopoli Inferiore, è completamente isolata a causa di smottamenti non rimossi che hanno reso impraticabili le vie di accesso. Non si tratta di un disagio passeggero, ma di una vera e propria condizione di isolamento forzato, dove la quotidianità diventa impossibile e il rischio per l’incolumità delle persone è altissimo». Una lettera accorata corredata dalla raccolta firme e dalle foto che documentano uno stato di disagio da troppo tempo ignorato.
In data 24 marzo 2025, infatti, «abbiamo inviato una formale comunicazione alle principali istituzioni territoriali: al Presidente della Regione Calabria, al Prefetto di Reggio Calabria, al Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria e al Sindaco del Comune di Sinopoli. Ma da allora, tutto tace. Nessuna risposta concreta, nessun intervento risolutivo.
Ci sentiamo abbandonati. Ostaggi dell’indifferenza e della burocrazia. In quelle case vivono anziani, persone con disabilità, famiglie con bambini, tutti oggi invisibili agli occhi delle istituzioni. Eppure, come già sottolineato nella lettera del 24 marzo, in caso di emergenza i mezzi di soccorso non possono accedere. Di chi sarà la responsabilità, se dovesse accadere qualcosa di irreparabile? Qualcosa che si poteva evitare?
Ci rivolgiamo a chi può ascoltarci davvero. Questa non è solo una richiesta tecnica: è un grido d’aiuto. In quelle case vivono nonni, mamme, figli, persone fragili, che chiedono solo il diritto a vivere in sicurezza. Tocchiamo la sensibilità e le capacità risolutive di chi ha il potere e il dovere di agire».
Ci hanno chiesto aiuto e noi non rimarremo indifferenti consapevoli che anche questa è una battaglia di civiltà. Chiederemo spiegazioni agli organi competenti anche delle mancate risposte perché una comunità non può essere dimenticata o, peggio ancora, isolata.
«Come comunità, vogliamo sottolineare con forza quanto teniamo a chi oggi vive in difficoltà, quanto il legame con questa terra sia forte e vero. Ma una domanda ci sorge spontanea:
può essere questa condizione uno dei motivi per cui i nostri figli scelgono di abbandonare la propria terra?
Non vogliamo credere che i diritti di una persona dipendano dal luogo in cui nasce o dove decide di far crescere i propri figli. Eppure, è questa la sensazione che ci accompagna ogni giorno. Una ferita che si allarga nel silenzio generale. Non lasciateci soli».
La voce di Sinopoli Inferiore chiede ascolto. Chiede dignità. Chiede rispetto. E chiede soprattutto azioni, non promesse.