LA FOTO DEL GIORNO | Quel lancio sospeso tra l'asfalto e la luce

di Lorenzo Vazzana – Il sole si tuffa dolcemente nello Stretto, tingendo il cielo d’oro e fuoco, mentre le ombre dei ragazzi si allungano sul campo umido, specchiandosi in un tramonto senza tempo. Il playground del Tempietto, affacciato sul mare, diventa teatro di una danza silenziosa: un tiro sospeso nell’aria, la parabola perfetta che sfida la gravità, l’attesa di un rimbalzo che sa di sogno.

La palla si staglia contro il cielo, nera come una luna che non ha bisogno di luce per brillare. Mani tese, movimenti armoniosi, il sudore che si mescola alla brezza marina. Qui, tra le voci leggere del vento e il fragore gentile delle onde, il gioco diventa rito, il basket un linguaggio universale che parla di passione, libertà e speranza.

Ogni rimbalzo è un battito d’ali, ogni tiro un desiderio affidato all’orizzonte. Le risate si perdono nella sera che avanza, mentre il mare ascolta, complice e discreto. Il Tempietto non è solo un luogo, è una poesia di asfalto e luce, un respiro profondo che accoglie chiunque voglia fermarsi, anche solo per un istante, a contemplare la magia del gioco e della vita.