LA FOTO DEL GIORNO | Reggio Calabria, il lungomare che incanta: quando la bellezza diventa leggenda
di Lorenzo Vazzana – C’è un luogo dove la città si affaccia sul mito, dove la linea tra terra e mare si confonde e la bellezza diventa vertigine. Il lungomare di Reggio Calabria non è solo una passeggiata, è un rito. Qui, il tempo si dilata, lo sguardo si perde oltre l’orizzonte e ogni passo diventa un legame con una storia antica, fatta di vento, sale e silenzi sospesi.
Dove le palme svettano come sentinelle e i lampioni disegnano il cammino, lo Stretto si apre come un teatro naturale. È un confine liquido, mutevole, mai uguale a se stesso, che separa e allo stesso tempo unisce. Le acque del Tirreno e dello Ionio si sfiorano e si confondono, in un dialogo eterno tra correnti e leggende. Camminare qui non è mai uguale a ieri, perché il mare cambia, il cielo muta, e la città si riflette ogni volta con un volto nuovo.
Ma è l’Etna, imponente e distante, a rubare la scena. Coperto di neve, sembra un gigante silenzioso che veglia su questo lembo di costa, osservando il fluire del tempo. Il vulcano è lì, eterno e inafferrabile, quasi un monito, un richiamo a guardare oltre, a sentirsi parte di qualcosa di più grande. Intanto, sotto il suo sguardo antico, la vita scorre, tra chi cammina senza fretta, chi si ferma a parlare, chi lascia che il vento porti via i pensieri.
Da oltre un secolo, questo chilometro rapisce sguardi e respiri, perché qui ogni passo è un incontro con la storia, con la luce che cambia, con il mare che non si ripete mai uguale. È un tratto di città che non si attraversa soltanto, si assorbe, si porta con sé. Un frammento di Sud che non si racconta, si vive.