LA FOTO DEL GIORNO | Tra cielo e mare, il rifugio di un’anima in ascolto sullo Stretto
di Lorenzo Vazzana – Hemingway è passato da Reggio Calabria per raccontare “Il vecchio e il mare”? Forse sì, forse no. Forse avrebbe potuto vedere quell’uomo che si appoggia alla ringhiera, lo sguardo perso tra le sfumature del tramonto che accarezzano lo Stretto. Il mare che scorre placido, sfiorando la costa come farebbero mani leggere su una pelle amata. Forse non sa perché è venuto qui, forse è solo il richiamo silenzioso di questo luogo, un porto sicuro dove tornare quando il cuore è troppo pieno o troppo vuoto.
L’aria è fresca, profuma di salsedine e promesse non dette. Osserva il cielo farsi sempre più intenso, i colori sciogliersi l’uno nell’altro, come se il tempo stesso smettesse di avere contorni precisi. Qui, su questa terrazza affacciata sull’infinito, i pensieri sembrano trovare un ritmo diverso, più lento, più vero.
Qualcuno passa alle sue spalle, un brusio di voci, risate leggere. Lui resta fermo, le mani strette alla ringhiera. Non è attesa, non è nostalgia. È qualcosa di più profondo, come il senso di appartenenza a un luogo che cura senza bisogno di parole. Qui il dolore si scioglie come il sole che affonda dietro le montagne, qui le assenze pesano meno, qui anche il silenzio sembra aver trovato la sua melodia.
Forse domani tornerà a camminare tra le strade della città, a mescolarsi tra la gente, a fingere che tutto scorra senza lasciare traccia. Ma ora no. Ora resta, perché questo tramonto è un giuramento muto, un abbraccio senza mani, una voce che dice senza bisogno di dire: sei al sicuro, sono qui per te.