Cosenza vola, Reggio resta a terra: il “Da Vinci single port” accende la polemica sulla sanità calabrese
Il nuovo robot chirurgico di ultima generazione arriva all’Annunziata di Cosenza, ma a Reggio Calabria - dove lo stesso macchinario era stato già acquistato e poi revocato - monta la protesta. Una scelta che molti considerano l’ennesimo schiaffo alla città dello Stretto ma il commissario Frittelli chiarisce le motivazioni della decisione
La Calabria fa un passo avanti nella sanità ad alta tecnologia. Tra pochi giorni, all’ospedale Annunziata di Cosenza, sarà installato il nuovo robot “Da Vinci single port”, una macchina straordinaria che permette interventi chirurgici ultra-minim invasivi, più precisi e più sicuri. Una di quelle innovazioni che cambiano davvero la qualità dell’assistenza sanitaria.
Fin qui, tutto bene. Anzi: benissimo, per i cosentini.
Il problema nasce quando si guarda a sud, a Reggio Calabria, dove lo stesso robot sarebbe dovuto arrivare al Gom. Non solo: era già stato deciso l’acquisto, con tanto di delibera n. 121 del 14 febbraio 2025 firmata dall’allora commissario straordinario Gianluigi Scaffidi. Un atto che dava seguito a una decisione votata all’unanimità dal Collegio di Direzione il 13 dicembre 2024. Nessun dubbio, nessuna divisione: tutti favorevoli.
Il verbale era chiarissimo. Il primo robot “Da Vinci”, in funzione da otto anni, aveva permesso di effettuare 300 interventi l’anno. La nuova versione “single port” rappresentava l’evoluzione naturale, capace di elevare ulteriormente la qualità e la quantità delle prestazioni. Non un capriccio, dunque, ma un investimento strategico.
E invece, arriva il colpo di scena. Il 17 febbraio, con il cambio al vertice del Gom e l’arrivo della nuova direttrice generale Tiziana Frittelli, l’acquisto viene revocato. Una decisione che lasciato spazio a numerose polemiche. Perché Cosenza sì e Reggio no? Perché ciò che altrove è ritenuto necessario, a Reggio diventa superfluo?
Domande che, inevitabilmente, alimentano la sensazione di uno “scippo” a danno della città dello Stretto, che ancora una volta si vede scavalcata, sminuita, declassata. Una percezione diffusa e comprensibile, soprattutto alla luce delle enormi difficoltà sanitarie che Reggio vive da anni.
Per chiarire le motivazioni della revoca, la commissaria Frittelli ha spiegato come non sia frutto del caso: «La tecnologia Da Vinci è già presente al Gom ed è in grado di garantire prestazioni di altissimo livello. Il Gom ha attive al momento di prassi 6/8 sale operatorie di chirurgia generale e specialistica; pertanto un solo robot è sufficiente per garantire le richieste di prestazioni chirurgiche. Non è mai successo che vi fosse necessità di più di un robot al giorno, anche perché gli interventi con il robot sono impegnativi e più lunghi delle altre tecnologie tradizionali e non tutti gli interventi chirurgici hanno indicazione all’utilizzo della robotica. Le buone tecnologie sono già presenti e vanno saturate quelle esistenti, prima di procedere a nuovi acquisti, al fine di non disperdere le risorse che servono alla cura della gente.
Le esigenze di tecnologia di un’azienda sono molteplici e prima di procedere a nuovi acquisti, peraltro in presenza di tecnologie robotiche già presenti, bisogna effettuare valutazioni complesse. Per esempio stiamo acquistando due nuove RMN di ultima generazione per fine vita di una ormai troppo vetusta e si tratta di impegni superiori ai 5 ml di euro. E, soprattutto, non dobbiamo mai dimenticare che la risorsa più preziosa è il professionista. Un eccellente robot non è in grado di risolvere da solo problemi e il Gom ha un livello professionale molto alto.
Piuttosto, la prima azione organizzativa che abbiamo attuato è stata la centralizzazione della pre-ospedalizzazione, ovvero di tutti gli esami che precedono il ricovero chirurgico, che oggi vengono fatti con un solo accesso anziché con più accessi come avveniva in precedenza, e presso una struttura centrale, anziché presso i singoli reparti, per garantire agli utenti di essere chiamati esclusivamente in base alla priorità clinica e alla lista di attesa, mettendo in atto principi di trasparenza e parità di accesso. Abbiamo ripulito le liste e chiamato per l’intervento circa 2000 persone che erano in liste di attesa chirurgiche da oltre un anno. La produzione del Gom conferma un incremento importante delle prestazioni erogate, grazie all’impegno dei nostri professionisti.
Ovviamente valuteremo via via gli aggiornamenti tecnologici da effettuare, con ottica di ampio raggio che garantisca l’eccellenza in tutte le discipline. L’ultimo report Agenas sul monitoraggio delle aziende ospedaliere ci vede tra i primi in Italia in acquisti tecnologici».