L’Asp di Reggio riassegna i budget per nuove strutture accreditate. Lo studio radiologico di Siderno insorge: «Squilibrio evidente, colpiti i territori più fragili»
La struttura di diagnostica specialistica scrive alla Regione e ai sindaci: «A rischio il diritto alle cure in aree fragili»
Una lettera aperta contro la delibera dell’Asp di Reggio Calabria che ridisegna la specialistica accreditata penalizzando migliaia di cittadini e svuotando i servizi sanitari territoriali. La denuncia arriva dallo Studio Radiologico di Siderno, rivolta alle massime istituzioni regionali e ai sindaci della Locride e della Piana, oltre che al Prefetto, chiedendo una revisione immediata del provvedimento «che – si legge nella missiva – nei fatti, mina la tenuta del sistema sanitario dei Distretti Ionico e Tirrenico, ridisegnando la distribuzione delle risorse della specialistica accreditata con un evidente squilibrio a favore del Distretto di Reggio Calabria».
La delibera redistribuisce le risorse della specialistica accreditata in modo fortemente sbilanciato, penalizzando i cittadini e le strutture sanitarie dei Distretti ionico e tirrenico. Per lo Studio Radiologico questo comporta l’impossibilità di erogare migliaia di prestazioni agli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, una drastica riduzione dei servizi diagnostici nel Distretto Ionico e un grave svuotamento della libertà di scelta dei cittadini.
«Questa scelta amministrativa non è neutrale – si legge ancora nella lettera – colpisce i territori più fragili; aumenta le distanze geografiche dai luoghi di cura e accentua le disuguaglianze sociali nell’accesso alle cure; accentra servizi e potere in un’unica area; desertifica l’offerta sanitaria di alto livello nell’area ionica e tirrenica».
Se questa delibera non verrà revocata o profondamente rivista, le conseguenze saranno immediate e drammatiche: per una tac o una risonanza magnetica i cittadini dovranno spostarsi fino a Reggio Calabria; le liste d’attesa aumenteranno, invece di ridursi; le persone fragili – anziani, pazienti oncologici, cittadini senza mezzi di trasporto – saranno penalizzate e in molti casi costrette a rinunciare alle cure; interi Comuni perderanno il riferimento a uno dei pochi presidi sanitari efficienti rimasti.
«Non è una questione privata, ma una questione territoriale, sociale e democratica che mette seriamente a rischio il diritto alla salute in aree già strutturalmente svantaggiate – incalza nella lettera lo studio radiologico sidernese – e si traduce, nei fatti, in un trasferimento di risorse verso il sistema privato concentrato nel Distretto di Reggio Calabria».
Alla Regione e a tutti i sindaci della Locride lo studio radiologico chiede «di attivare con urgenza ogni iniziativa politica e istituzionale per la revoca o la profonda revisione della delibera; di promuovere un’azione di riequilibrio territoriale immediata nella distribuzione delle risorse sanitarie; di sostenere l’istituzione di un tavolo regionale permanente sui Distretti Ionico e Tirrenico».
Al Presidente della Regione Calabria Occhiuto è chiesto «un intervento diretto e immediato per ristabilire equilibrio, equità e sanità di prossimità nei nostri territori. Chiediamo formalmente un incontro urgente con la Presidenza della Regione, per rappresentare nel dettaglio i numeri, le conseguenze e i profili di criticità istituzionale della delibera Asp. Ai sindaci della Locride e della Piana di assumere una posizione pubblica e unitaria contro questa delibera; di farsi promotori presso Regione e Asp della sua revisione immediata; di convocare con urgenza un’assemblea pubblica aperta con la partecipazione di cittadini, associazioni e operatori sanitari, per discutere apertamente delle conseguenze di questo provvedimento».
«Questa non è la battaglia di una singola struttura – conclude lo studio radiologico – è la battaglia di una comunità intera che difende la propria aspirazione all’effettività del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Noi siamo pronti, come sempre, a fare la nostra parte. Ma senza il vostro sostegno, istituzionale e politico, la voce dell’area ionica e tirrenica rischia di non essere ascoltata. Insieme possiamo impedire che una scelta iniqua ricada sulla pelle dei cittadini. Insieme possiamo difendere il nostro territorio».