Quaranta infermieri nel reggino saranno presto senza contratto, la Cgil scrive a Regione e Asp: «Si proceda alla proroga con urgenza»
Per i sindacalisti della Funzione pubblica Emanuela Barbuto e Francesco Callea gli operatori sanitari sono «indispensabili per la tutela della salute pubblica»
Prorogare con urgenza i contratti a tempo determinato dei 40 infermieri assunti per grave carenza di personale nelle strutture dell’Asp di Reggio Calabria. E’ quanto chiedono a gran voce il delegato Asp della Fp Cgil Emanuela Barbuto e il segretario provinciale Francesco Callea, con una lettera inviata alla Regione e ai vertici dell’azienda sanitaria provinciale reggina.
Presso l’Asp di Reggio Calabria risultano in servizio 40 unità di personale infermieristico assunte con contratto a tempo determinato, specificamente per fronteggiare la grave carenza di personale e garantire l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in linea con le disposizioni normative vigenti in materia di emergenza del personale sanitario.
«Tali contratti sono prossimi alla scadenza – sostiene il sindacato - e l'attuale dotazione organica dell'A.S.P. continua a presentare un sostanziale deficit di personale infermieristico, come dimostrato dai carichi di lavoro. Le 40 unità in questione sono state interamente formate e integrate nelle rispettive unità operative, risultando essenziali per il mantenimento dell'attuale livello di attività assistenziale e ospedaliera».
Per la Fp Cgil «L'imminente scadenza e il conseguente allontanamento di queste 40 unità comporterebbe una drastica riduzione dei servizi essenziali mettendo a serio rischio l'erogazione dei LEA e la sicurezza dei pazienti nelle diverse UU.OO. di questa Azienda quali Pronto Soccorso, Urologia, Pneumologia, Pediatria, Medicina. Il processo di stabilizzazione del personale sanitario avviato è attualmente in corso e non ancora concluso e la mancata proroga comprometterebbe la continuità assistenziale in attesa della sua finalizzazione». Inoltre «La sostituzione di tale personale richiederebbe un dispendio di tempo e risorse per nuove procedure concorsuali e successiva formazione, creando un vuoto assistenziale inaccettabile».
Ad avviso di Barbuto e Callea «La proroga è un atto indispensabile per la tutela della salute pubblica, per l'adempimento degli obblighi di legge in materia di LEA e per evitare l'interruzione di un servizio essenziale».