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03/10/2025 ore 17.30
Sanità

Reggio, al Gom la XXXIV Giornata Nazionale del Dializzato: «Un grido per la vita, la dignità e il futuro dei malati renali»

L’evento promosso da Aned ha messo al centro le sfide quotidiane dei pazienti nefropatici e la necessità di rafforzare la prevenzione, migliorare le cure, aumentare i trapianti e promuovere la cultura della donazione degli organi
di Elisa Barresi

La XXXIV edizione della Giornata Nazionale del Dializzato al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, promossa da Aned (associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto – Aps) con il patrocinio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e dell’Aou “Renato Dulbecco” è stata un’occasione di confronto importante.
Tema portante dell’incontro: «Migliorare le cure e garantire i diritti dei malati di rene e di tutti i trapiantati». Una giornata di riflessione pubblica per mettere in luce le condizioni, troppo spesso invisibili, dei pazienti dializzati e trapiantati, e per accendere i riflettori su una vera e propria emergenza sanitaria che riguarda migliaia di persone in Italia.
Hanno preso parte alla tavola rotonda esperti clinici, rappresentanti istituzionali e figure di spicco del mondo della sanità calabrese e nazionale: tra loro Maria La Rosa (Segretaria regionale Aned Calabria), Pasquale Fratto (Direttore Uoc Cardiochirurgia Gom), Vincenzo Panuccio (Direttore ff Nefrologia e Dialisi Gom), Pellegrino Mancini (Direttore Crt Calabria), e il professor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, che ha tenuto una lezione magistrale su uno dei temi più innovativi e sensibili: la possibilità futura di trapianti senza terapia antirigetto.
Uno sguardo da chi vive la malattia: la voce dei protagonisti
Le testimonianze durante l’evento hanno posto al centro le persone, prima ancora che i pazienti. La malattia renale cronica, e in particolare la dialisi, è una condizione che segna profondamente la vita dei malati: costretti a frequenti sedute settimanali, a regimi alimentari e terapeutici rigidi, e a una qualità della vita spesso compromessa.
Maria La Rosa, segretaria regionale Aned, ha sottolineato il valore umano dell’evento: «Oggi siamo qui a festeggiare, ma anche a riflettere. La dignità del malato deve essere rispettata sempre. Purtroppo, in Calabria, ancora il 50% delle persone rifiuta la donazione di organi. Questa mentalità va cambiata, perché tanti pazienti attendono quella famosa telefonata che spesso non arriva. E questo è doloroso. La donazione è un dono che può salvare vite».
Giuseppe Vanacore, presidente nazionale Aned, ha tracciato una prospettiva per il futuro: «Celebriamo ogni anno questa giornata perché i pazienti dializzati hanno bisogno di essere riconosciuti come persone. La dialisi è una terapia salvavita, ma anche molto gravosa. Dobbiamo lavorare affinché un giorno la dialisi non sia più necessaria: più prevenzione, più trapianti, più ricerca».


Infine, il contributo illuminante del prof. Giuseppe Remuzzi, tra i massimi esperti internazionali in nefrologia: «Il trapianto è uno dei miracoli della medicina, ma il limite è rappresentato dalla necessità di farmaci che deprimono il sistema immunitario, esponendo i pazienti a infezioni e tumori. Noi stiamo lavorando da anni per far sì che l’organismo riconosca l’organo trapiantato come proprio. In quel momento, potremo finalmente parlare di trapianti senza terapia antirigetto. Speriamo di arrivarci». L’evento ha rappresentato non solo un momento di celebrazione, ma soprattutto un richiamo forte alle istituzioni, alla cittadinanza e alla sanità pubblica. La dialisi, sebbene insostituibile, non può essere l’unica risposta: è tempo di investire concretamente nella prevenzione, nella ricerca e nella cultura della donazione degli organi.
La Giornata del Dializzato ci ricorda che ogni paziente è prima di tutto una persona, con diritti, bisogni e speranze. Ed è nostro dovere, come società, non lasciarli soli.