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05/08/2025 ore 17.30
Società

A Catona il primo centro del “Dopo di noi”, Falcomatà: «Risultato frutto di una programmazione intersettoriale»

L’assessore Nucera: «È stato realizzato il “cassetto dei sogni”, si chiude un cerchio intorno ai nostri ragazzi speciali. Un progetto di inclusione e autonomia per le persone con disabilità»
di al.be.

Un modello di coabitazione inclusiva pensato per accompagnare gradualmente i partecipanti fuori dal nucleo familiare, offrendo un’esperienza di vita indipendente e condivisa.

Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco del Comune Paolo Brunetti, il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, il presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, gli assessori Lucia Nucera (Welfare), Carmelo Romeo (Programmazione), Anna Briante (Istruzione), i consiglieri comunali Giuseppe Marino, Maria Ranieri, Giovanni Latella e Franco Barreca. Presenti anche i dirigenti Bruno Doldo (Lavori pubblici) e Francesco Barreca (Welfare).

Il progetto prevede un percorso graduale: sei weekend di coabitazione da giovedì a domenica, distribuiti in due mesi, per far sperimentare a persone con disabilità il piacere e le responsabilità della vita autonoma, dalla gestione della casa alle relazioni. Saranno previsti laboratori creativi, escursioni, attività serali e incontri individuali con uno psicologo e un assistente sociale.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha sottolineato l’importanza del progetto in termini di sostenibilità e giustizia sociale: «Due milioni di euro all’anno sono necessari per completare il ciclo delle politiche di assistenza alle persone con disabilità sul nostro territorio. Rappresentano la capacità di spendere bene i fondi comunitari e garantire servizi anche al Sud, dove spesso mancano risorse statali. Ringrazio gli assessori Nucera e Romeo, e il vicesindaco Brunetti: questo risultato è frutto di una programmazione intersettoriale, dalla pianificazione all’esecuzione».

«È uno dei progetti più importanti dell’Amministrazione Falcomatà. – Ha ricordato il vicesindaco Paolo Brunetti – L’idea nacque nel 2016 su impulso del governo Renzi. Oggi questa struttura rappresenta un luogo dove i ragazzi si sentiranno a casa».

L’assessore al Welfare Lucia Nucera ha parlato di un percorso lungo e partecipato: «Un momento di grande emozione. Il progetto era partito con l’assessore Marino, poi con Delfino. Abbiamo realizzato il “cassetto dei sogni”. Sei posti disponibili oggi, ma la Giunta prevede altre tre strutture: a Sbarre, Pellaro e in un’altra zona sud».

Secondo l’assessore Carmelo Romeo, è stato «un lavoro sinergico che ha resistito alle difficoltà, anche quando i finanziamenti erano scaduti. Il sindaco ha voluto che quest’opera venisse completata al meglio, e oggi la consegniamo con orgoglio».

Il dirigente del settore Welfare, Francesco Barreca, ha ricordato l’origine del percorso: «Tutto è iniziato negli anni ’90 con Italo Falcomatà, grazie ai fondi Pic Urban. Ora parte il servizio “Dopo di noi”, che si aggiungerà a quello già esistente nelle aree sud della città».

Dal punto di vista tecnico, il dirigente Bruno Doldo ha illustrato gli interventi eseguiti: «L’involucro della struttura è stato rinnovato con la sostituzione degli infissi, e gli impianti sono stati efficientati per garantire sostenibilità economica e ambientale. Anche le aree esterne sono state riqualificate. A breve partiranno i lavori per la struttura adiacente, finanziata con fondi Pon per 500mila euro».

Il progetto “Dopo di noi” rappresenta un tassello fondamentale nella rete dei servizi dedicati alle persone con disabilità, puntando su autonomia, inclusione e partecipazione attiva alla vita della città.