A Palazzo Alvaro concluso il secondo modulo del progetto «RC Efficacy»: focus su genere, intersezionalità ed empowerment
La professoressa Liliosa Azara (Università Roma Tre): «Occorre definire cosa sia il genere e comprendere i contesti in cui si manifesta la violenza. Un fenomeno spesso invisibile, che emerge solo nei casi estremi di cronaca»
Si è concluso a Palazzo Alvaro, nell’aula consiliare metropolitana, il secondo modulo formativo del progetto «RC Efficacy», promosso dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. Dopo il primo appuntamento dedicato ai temi della devianza e della marginalità, l’incontro ha affrontato una questione cruciale per la costruzione di una “città che apprende”: «Per un’inclusione intersezionale: complessità identitarie e processi di empowerment nella città che apprende».
Al centro del confronto, le tematiche legate all’intersezionalità e al genere, con un’attenzione particolare ai meccanismi di violenza di genere e alle loro forme di manifestazione nella società contemporanea.
«I temi trattati in questo secondo modulo attengono al concetto di intersezionalità, che si coniuga con quello di genere e si estende al tema della violenza di genere, delle sue manifestazioni e delle sue estrinsecazioni – ha spiegato la professoressa Liliosa Azara, docente dell’Università Roma Tre –. È opportuno definire cosa sia il genere e perché, intorno a questo concetto, si scatenano poi le manifestazioni di violenza psicologica, fisica ed economica, provando a individuare i contesti in cui si manifesta. È un fenomeno sommerso, difficile da rilevare, che spesso emerge solo quando un caso di femminicidio raggiunge gli onori della cronaca».
La docente ha inoltre sottolineato il valore del progetto nel percorso formativo di docenti e operatori pubblici: «Questi incontri rientrano nel Piano di formazione dei formatori, che coinvolge insegnanti delle scuole secondarie, delle scuole professionali e una rappresentanza del personale della Città Metropolitana, che ha fortemente voluto la realizzazione di questo processo».
La professoressa Azara ha infine espresso gratitudine verso l’Ente: «Siamo estremamente grati all’amministrazione e al sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, che ha avuto la sensibilità di comprendere che dentro il concetto di learning city ci fossero anche processi di sensibilizzazione e consapevolezza su questi temi. Gli insegnanti sono i più efficaci trasmettitori di questo cambiamento culturale».
Durante l’incontro sono intervenuti anche Martina De Castro (Università Roma Tre), Stefania Petrera (Università Europea e Roma Tre), Maria De Martino, presidente di International House – APS, e Maria Anna Quero, neuropsichiatra infantile e membro del direttivo ANFFAS Reggio Calabria.