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04/04/2025 ore 23.01
Società

Arghillà, la rivoluzione dei piccoli gesti e la panchina “restituita” al campetto di Modenelle - VIDEO

Nel difficile quartiere della periferia nord di Reggio Calabria ci sono incoraggianti segnali cambiamento. Cicciù (Csi): «Questo spazio dedicato allo sport, circondato da aree ripulite e abbellito da un nuovo murale, sta generando speranza»
di Anna Foti

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Una panchina sottratta alla collettività viene restituita. Dopo la pulizia straordinaria le strade liberate dai rifiuti tornano a respirare. I cassonetti posti su quelle strade sono meta di chi ripone il sacco della spazzatura. Un nuovo murale, un parco giochi e verde più curato sono le tracce di una rinascita urbana e sociale in atto. Piccoli grandi segni di speranza nel quartiere difficile di Arghillà, periferia nord di Reggio Calabria, mentre si appresta ad essere avviato al comparto 6 un altro percorso necessario, ossia quello del riordino degli alloggi popolari nel tempo occupati abusivamente e oggi degradati e segnati da gravi carenza igienico-sanitarie.

Piccoli grandi segni di speranza in un quartiere che ha davanti a sé ancora molta strada da fare prima di rigenerarsi completamente e che intanto riparte da un campetto di calcio.

Premiate la tenacia e la costanza di una rete che crede da tempo nel riscatto del quartiere. Riscatto nel quale desso pare iniziare a crederci anche la comunità come racconta Paolo Cicciù, presidente Csi Reggio Calabria impegnato da anni con la polisportiva Arghillà a Colori. A vedere in questo momento il campetto di Modenelle, senza più carcasse di auto intorno e con le strade di accesso, tristemente note per essere ampie discariche a cielo aperto e adesso ripulite e popolate da cassonetti stradali utilizzati dalla comunità locale, si rafforza il desiderio di guardare al futuro. Un desiderio che (ri)parte anche da questo campetto comunale, segno essenziale di resistenza civile e presidio educativo attraverso lo sport.

Un impegno costante per costruire relazioni

«Questo campetto di Modenelle negli ultimi due anni ha garantito un’attività sportiva continuativa e costante con campionati under 12 e un under 10 e squadre che arrivano anche da Reggio. Registriamo – racconta Paolo Cicciù, presidente del Csi Reggio Calabria – a pochi giorni dall’inaugurazione del murale un gesto che reputo estremamente significativo. Avevamo comprato due panchine. Una si è liquefatta perchè una macchina nella vicinanze è andata in fiamme. L’altra era stata rubata. Ebbene questa panchina è riapparsa. Chi l’aveva rubata ha voluto restituirla a questo luogo e ai bambini che lo animano con la loro voglia di giocare. Credo che questo sia un grande segnale di speranza. La comunità di Arghillà e le famiglie di Arghillà, il territorio di Arghillà hanno quasi certificato di volere questo spazio per i propri figli, per i ragazzi, per il territorio.

Uno spazio più volte bonificato e adesso nuovamente ripulito nelle adiacenze e nelle strade che portano a esso dalla piazzetta. Strade, dove fino a qualche giorno fa i rifiuti invadevano la strada. Il Comune ha eseguito, in vista dell’inaugurazione del murale e della visita del campione Boban che ha giocato con i nostri ragazzi, una nuova pulizia straordinaria, collocando dei cassonetti stradali. Cassonetti dove le persone stanno andando a riporre i sacchi della spazzatura. Un altro segnale davvero molto incoraggiante che si sta traducendo nella permanenza del decoro in questa zona. Vogliamo credere che la costanza e la continuità con cui portiamo avanti i nostri progetti tutti insieme, associazioni e istituzioni, stia instillando nella comunità di Arghillà quella fiducia necessaria per riscattare l’intero quartiere.

Continuiamo a essere convinti che il territorio vada vissuto insieme alla comunità che lo abita, coltivando relazioni vere che riservano certamente anche delle sconfitte, che abbiamo affrontato e che affronteremo ancora. Ma noi crediamo che anche un pallone che rotola, finalmente circondato da decoro e bellezza, piuttosto che in mezzo ai rifiuti e alle carcasse di auto, possa fare una sostanziale differenza. Qui la bellezza sta camminando di pari passo con la speranza e quella panchina restituita a questo presidio educativo nel segno dello sport ne è una viva testimonianza», sottolinea ancora Paolo Cicciù, presidente del Csi Reggio Calabria.

La street – art e il valore inclusivo dello sport

Nei giorni scorsi, il quartiere ha vissuto un pomeriggio speciale. Il campione di calcio Zvonimir Boban ha giocato con i bambini della polisportiva Arghillà a colori nel campetto di Modenelle dove adesso campeggia l’opera del noto street artist Giulio Rosk, un murale che esalta il valore inclusivo e aggregativo dello sport contro ogni forma di discriminazione in un luogo strappato più volte al degrado da sinergie virtuose che hanno superato numerose difficoltà.

Finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale” da Metrocity e Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), nella cornice del Programma Nazionale Inclusione e Lotta alla Povertà 2021-2027, dell’Ue e del Ministero del Lavoro.

Il nuovo murale, realizzato ad Arghillà dallo street-artist Giulio Rosk selezionato con un avviso pubblico, costituisce un altro tassello del programma “Reggio Cuore del Mediterraneo”, il cui logo scelto per la candidatura della città quale capitale italiana della cultura 2027, è stato richiamato anche nell’opera. Dunque nel quartiere di Arghillà, ecco un altro murale, questa volta nella sua zona nord.

La Madre di Arghillà

Da quasi dieci anni ad Arghillà, ma nella zona Sud, già campeggia un altro murale. Si tratta de “La madre di Arghillà”. L’osservatorio nazionale sulla creatività urbana Inward con Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali) e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) aveva infatti promosso e realizzato un trittico della street art contro il razzismo su grandi facciate di tre città italiane.

La prima fu realizzata nel 2015 nell’ambito della Giornata Mondiale contro il Razzismo da Giulio Rosk Gebbia con Mirko Loste Cavallotto proprio ad Arghillà sud, periferia nord di Reggio Calabria. Una donna migrante che accoglie e raccoglie speranze si staglia ancora luminosa su quella zona collinare tutta da riscattare. Gli altri due sono stati realizzati a Ponticelli nel napoletano e a Trieste.