BORGHI E LUOGHI DEL CUORE| La Grotta della Lamia, dove batte il cuore innamorato di Zeus
Si narra di un tempo lontano in cui Zeus si innamorò della bellissima regina Lamia, scatenando l’ira di Era, moglie del dio greco. Quest’ultima, venendo a sapere dell’infedeltà di Zeus, accecata dalla gelosia scatenò la sua rabbia sulla cosa più preziosa della bellissima regina: i suoi figli. Figli tra l’altro avuti con Zeus. In preda allo sdegno, uccise tutti i bambini, tranne una, Scilla, la quale riuscì a salvarsi.
Lamia, ormai madre inconsolabile, si nascose in una grotta trasformandosi sia interiormente che esteriormente, in ogni senso. Diventò un mostro, una mangiatrice di bambini, togliendo alle madri del mondo la loro la gioia più grande, esattamente come le fu fatto da Era per punirla.
Per quanto racconto mitologico la grotta della regina Lamia esiste a pochi chilometri da Reggio Calabria, esattamente nell’area grecanica nel comune di Montebello Ionico. Furono probabilmente i greci, che associando il dualismo di bellezza e paura, diedero a questo luogo il nome di “Lamia” in ricordo del mostro mitologico.
Sito geologico, naturalistico e antropologico
La Grotta della Lamia è valutata a tutt’oggi la più grande ed estesa emergenza ipogea naturale nota nella provincia di Reggio Calabria e costituisce un sito di considerevole interesse geologico, naturalistico e antropologico.
Le grotte si aprono all’esterno con una specie di “bocca” buia e spettrale per poi presentare all’interno le proprie guglie verticali dalle forme più affascinante e strane che dall’alto scendono verso il basso come dei grandi denti aguzzi mentre altre si dirigono in senso opposto.
La Lamia si è costituita nel corso di milioni di anni grazie all’azione dell’acqua che ha eroso le tenere rocce arenacee.
L’effetto è di uno stupefacente alternarsi e susseguirsi di meandri, colonne, pilastri e grandi stalattiti. Queste ultime rese bianche e candide dal carbonato di calcio che lascia sulla roccia una patina lattea e crea un attraente contrasto con la terra scura depositata al suolo.
Il visitatore è accolto da un grande antro debolmente illuminato, che immette poi in altri ambienti scuri o in penombra in cui vivono serenamente colonie di pipistrelli.
Sulle volte e sulle pareti si osservano raggruppamenti di conchiglie fossili, qui presenti in esemplari eccezionalmente grandi e ben conservati.
Ad usare l’immaginazione, sulla base dei racconti mitologici, potremmo azzardare che Lamia, durante i momenti di lucidità volti alla bellezza del mondo, avesse voluto adornare l’interno della sua nuova dimora.
La grotta risulta ancora in parte inesplorata, ma stando ad alcune voci popolari, i suoi cunicoli si estenderebbero per diversi chilometri, arrivando fino al centro abitato del comune Motta San Giovanni o al letto del fiume.
Come arrivare
Arrivare alla Grotta da Lamia, è abbastanza semplice, tuttavia è necessario seguire un percorso specifico. Per arrivare è necessario partire dal centro del comune di Fossato Ionico e spostarsi in direzione Lungia, percorrendo il piano dei Campi di Embrisi. Dopo aver camminato per circa 2 chilometri, si raggiunge la Purtedha du Niru, zona da cui si intravede una depressione. Da qui, proseguendo su un sentiero stretto e un po’ ripido, si raggiunge la bocca d’ingresso della Grotta da Lamia.
Lungo la via è possibile osservare meravigliosi affacci paesaggistici. Sulle cime circostanti spiccano i comuni di San Lorenzo e Bova.
Si dice che nelle giornate ventose, restando in silenzio, si possa sentire il battito del cuore di Zeus, lì, nel luogo dove il suo amore Lamia fu condannata all’esilio.