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08/06/2024 ore 08.30
Società

Bova Marina, c'è un tempo in cui le parole non servono. Fiaccolata per ricordare Alessio e tutte le vittime della 106 | FOTO

La comunità dell'Area Grecanica si è stretta ancora una volta nel ricordo del giovane Alessio Legato, scomparso lo scorso aprile dopo un incidente sulla 106. Il ricordo di tutte le vittime della "strada della morte". Il dolore che si fa silenzio, il ricordo che diventa speranza
di Silvio Cacciatore

C’è un tempo in cui le parole non servono. Un tempo in cui il tempo stesso si ferma e diventa etereo, diventa luce. Una luce brillante che danza convulsa come una fiamma al vento. C’è un tempo in cui le fiamme diventano dieci, cento e ancor di più, in cui per quante sono non si contano, perché contarle non serve, come non servono le parole. Quel tempo è il tempo dell’attesa, che si fa rabbia, rimpianto, dolore, ricordo.

Bova Marina e l’Area Grecanica piangono ancora. Lo fanno per il loro bellissimo figlio Alessio, un ragazzo speciale che oggi ha la grande forza, anche dal luogo più lontano dell’universo, di essere percepito così immensamente vicino, e di riunire attorno a sé stretta stretta una comunità intera. Insieme a te Bova Marina ha voluto ricordare tutte le vittime della Strada Statale 106, su cui troppe persone in questi anni hanno pagato un dazio non dovuto.

Quel giorno in cui “la dolce estate era già cominciata, vicino a lui sorrideva” era il 25 aprile. La festa della liberazione, un giorno di grande gioia. Ma come cantano i Nomadi, nel brano scritto da Guccini che lui tanto amava “Non lo sapevi che c’era la morte quel giorno che ti aspettava“. Quel giorno in cui la sua famiglia ed i suoi amici lo aspettavano, in cui tutti noi attendevamo il suo ritorno, in sella a quella moto su cui non ha mai ‘strafatto’ e che ha sempre condotto con grande consapevolezza. Quel giorno in cui un viaggio di sola andata non era nei suoi programmi, non era nei nostri.

Ieri sera Alessio è tornato a brillare. Lo ha fatto nelle fiaccole di centinaia di bovesi, accorsi a partecipare al corteo silenzioso organizzato da tutte le associazioni unite insieme, e che ha attraversato la via principale del paese. Lo ha fatto negli occhi ancora pieni di lacrime di mamma Paola, di papà Antonio, del fratello Danilo e di tutta la sua famiglia. Lo ha fatto nella voce emozionata di suo padre che ha voluto ringraziare la comunità per esserci stata in questo periodo terribile, con la certezza che questa vicinanza spinta dall’amore per Alessio ci sarà sempre. Alessio ha brillato nelle preghiere lette dai ragazzi, da Don Pasquale e Don Leone. Lo ha fatto negli sguardi persi ed attoniti di tutti. Lo ha fatto addirittura negli sguardi dei bambini. Lo ha fatto negli applausi e nei silenzi. Lo ha fatto nella bellezza di un mare calmo e di un cielo sereno. Lo ha fatto nel rosso di un tramonto spettacolare che ha colorato sua maestà la Rocca del Capo, e quel lembo di mare che d’estate ha tanto amato. Lo ha fatto nella panchina in via marina, la prima, quella dopo la barchetta. Lo ha fatto dovunque si potesse accendere la fiamma della speranza, siano essi luoghi o persone. Ecco, Alessio ha brillato nei cuori di tutti.

C’è un tempo in cui le parole non servono. Ed in questo tempo in cui anche le mie parole non servono, Alessio, sono convinto di non averle nemmeno veramente scritte. Hai fatto tutto tu: con la forza di un amore per la vita che va oltre la morte, e che andrà sempre oltre il tempo ed oltre la vita.