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15/09/2025 ore 17.20
Società

Calabria, Cuzzola: «Casa Calabria 100, oltre il bonus serve un vero piano per i borghi»

La proposta “Casa Calabria 100”, avanzata dal presidente Roberto Occhiuto, ha riportato al centro del dibattito politico una questione cruciale: il destino delle aree interne della regione.
di Redazione

Il bonus fino a 100.000 euro per chi decide di acquistare o ristrutturare un’abitazione nei borghi calabresi può infatti rappresentare un incentivo significativo in un territorio segnato da spopolamento e desertificazione demografica.

Confcommercio, pur apprezzando l’iniziativa, ha sottolineato come l’intervento sull’abitare debba essere accompagnato da un ecosistema favorevole a imprese, commercio e servizi. Senza lavoro e attività economiche, il rischio è quello di trasformare i paesi in semplici “dormitori”.

Entrambe le posizioni colgono punti essenziali, ma il nodo centrale resta un altro: chi può realisticamente diventare nuovo residente nei borghi? È improbabile che chi è partito decenni fa decida di rientrare in massa, avendo costruito altrove la propria vita. La strategia, quindi, deve guardare a nuovi flussi di popolazione.

Due le linee prioritarie indicate: da un lato attrarre giovani e famiglie attraverso incentivi al lavoro agile, al turismo diffuso e alla microimprenditorialità locale; dall’altro aprirsi a nuovi residenti stranieri ed europei, in particolare pensionati del Nord Europa, che possono trovare nel clima calabrese condizioni ideali per vivere a costi più bassi, con una qualità della vita superiore. Una prospettiva che porterebbe non solo nuovi abitanti, ma anche crescita del PIL regionale e nuova occupazione grazie all’indotto nei settori della sanità, dell’assistenza, dei servizi e del turismo.

Perché il progetto funzioni, servono però garanzie solide: nessuno sceglierà di stabilirsi in Calabria senza standard minimi di sanità, mobilità e servizi essenziali. Il bonus deve dunque essere parte di un piano integrato che includa politiche per trasporti, presidi sanitari, digitalizzazione e servizi di comunità.

«Se la Regione riuscirà a coniugare l’incentivo abitativo con un vero progetto di accoglienza strutturata – osserva Enzo Cuzzola – la Calabria potrà trasformare il problema dello spopolamento in un’occasione di sviluppo».