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26/08/2025 ore 22.00
Società

Cei a Governo: «Non possiamo arrenderci a suicidio aree interne»

Una lettera aperta a Governo e Parlamento per chiedere un cambio di rotta: «Non rassegniamoci alla condanna definitiva dello spopolamento»
di Redazione

«La recente pubblicazione del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, che aggiorna la Strategia Nazionale per questi territori, delinea per l’ennesima volta il quadro di una situazione allarmante, soprattutto per il calo demografico e lo spopolamento, ritenuti nella sostanza una condanna definitiva»,
e si indicano «obiettivi per la stragrande maggioranza irraggiungibili». Inoltre, «sono molti gli indicatori che fanno prevedere all’Istat un destino delle aree interne che «sarebbe definitivamente segnato», con un invito, in definitiva, a mettersi al servizio di un “suicidio assistito” di questi territori, con «il sostegno per una morte felice».

Lo affermano in una lettera aperta al Governo e al Parlamento i vescovi italiani al termine dell’annuale convegno dei Vescovi delle Aree interne tenutosi a Benevento. «Come vescovi e pastori di moltissime comunità fragili e abbandonate – scrivono nella lettera firmata tra gli altri, dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi -, non possiamo e non vogliamo rassegnarci alla prospettiva adombrata dal Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne», «s’incoraggi – chiedono piuttosto – il controesodo con incentivi economici e riduzione delle imposte, soluzioni di smart working e co working, innovazione agricola, turismo sostenibile, valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, piani specifici di trasporto, recupero dei borghi abbandonati, co-housing, estensione della banda larga, servizi sanitari di comunità, telemedicina».