“Com’eri vestita?” a Palmi la mostra che rompe il silenzio
Un jeans, una divisa da lavoro, un pigiama. Abiti ordinari, che raccontano esperienze straordinarie per durezza e significato. Sono questi gli elementi centrali della mostra “Com’eri vestita?”, in programma dal 24 al 30 maggio 2025 nella Pinacoteca “Leonida e Albertina Repaci”, all’interno della Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi. L’iniziativa mette in discussione i pregiudizi ancora diffusi intorno alla violenza sessuale, a partire da una delle domande più erroneamente ricorrenti rivolte alle vittime.
Promossa dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, presieduto dall’avvocata Clara Tripodi, la mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Palmi, Consulta Giovanile Palmi, University of Kansas School of Social Welfare, Libere Sinergie e Sudestdonne e con il contributo di Temptation Gallery.
L’inaugurazione è prevista per sabato 24 maggio alle ore 9:30, all’interno della cerimonia di apertura del MUAD – Museo dell’Avvocatura e del Diritto. A seguire, alle 11:30, l’attrice Lilli Sgrò interpreterà una selezione di testi dedicati alla tematica.
L’allestimento, curato da Antonino Romola, presenta riproduzioni di abiti realmente indossati da donne nel momento in cui hanno subito violenza. Tute scolastiche, tailleur, pigiami, magliette: capi semplici, scelti per la quotidianità, che smentiscono con chiarezza ogni tentativo di attribuire all’abbigliamento una responsabilità che non gli appartiene. L’origine del progetto risale al 2013, quando fu ideato negli Stati Uniti da Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert, e da allora è stato riproposto in numerosi paesi.
«Attraverso questa esposizione – spiega l’avv. Clara Tripodi – vogliamo far riflettere la società sul fenomeno della vittimizzazione secondaria, quel processo che porta le vittime a essere ulteriormente giudicate, colpevolizzate o non credute. Gli abiti raccontano una verità spesso ignorata: la responsabilità non è mai della vittima. Solo superando stereotipi e false credenze possiamo costruire una cultura fondata sul rispetto e sulla giustizia».
La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 al 30 maggio, ogni mattina dalle 9:30 alle 12:30, con accesso libero per scuole, cittadinanza e operatori del settore sociale e giuridico. Saranno coinvolte anche le classi terze dell’Istituto di Istruzione Superiore “Nicola Pizi” di Palmi, Scuola Secondaria di Secondo Grado, che parteciperanno attivamente al percorso espositivo, contribuendo a trasformarlo in un’occasione formativa e di consapevolezza condivisa.
Un’occasione per guardare in faccia un tema troppo spesso rimosso e riconoscere il peso delle parole, anche quando sembrano innocue.