Condivisione, memoria e rigenerazione: i sogni di Leo colorano le “stradelle” di Africo
di Mariateresa D’Agostino – «Leo ci ha donato e insegnato moltissimo nella sua breve vita. Quando è arrivato il momento di mettere un po’ di ordine nelle sue cose, insieme allo sconforto, alla disperazione, ho provato anche tanta tenerezza. Ci aveva sommerso di bellezza, di creatività con centinaia di disegni, lavoretti, frasi. Allora l’ho immaginato al lavoro in un’altra dimensione, l’ho pensato mentre condivideva con altri bimbi la gioia nel costruire, creare. Perché lui era ed è il “Signor competente”. Nonostante fosse già molto debilitato, aveva voluto sostenere gli esami di terza media, aveva scelto “lettera a un amico” per la prova scritta. Scriveva: diventerò ingegnere e costruirò un parco giochi che diventerà il più famoso d’Italia. Ho sentito che i suoi sogni dovevano continuare, fare bene ad altri bambini. E, allora, siamo qui, dopo un libro e il parco giochi, a colorare i muri delle “stradelle” di Africo, come Leo avrebbe voluto».

Rosa Lucisano ci racconta di suo figlio, Leo, portato via da una grave malattia a soli 14 anni, nel 2009, e di tutte le bellissime cose che sono fiorite nel suo nome, come la più recente, dei mesi scorsi, con l’inaugurazione dei primi murales in uno dei vicoli di Africo: i disegni del libro “Il Signor Competente”, alberi, fiori, arcobaleni, cuori, un’esplosione di energia e colori. «Lui avrebbe trasformato così questi muri un po’ anonimi» dice Rosa. «È stata una bellissima festa, l’inaugurazione, con la presenza di tanti amici. Francesca Tomasello, che ha fatto un’intensa introduzione, e poi l’emozionante lettura di alcuni brani da parte di Maria Gurnari. Siamo partiti dal libro, ma per le altre vie abbiamo in mente temi diversi. Ci sarà la stradella dei fiori, quella delle canzoni, quella dei film, delle favole. Sarà come immergersi nella lettura di un libro, nell’ascolto di una canzone, in un prato fiorito. Ci stiamo confrontando con gli abitanti delle varie zone per scegliere gli spazi, organizzare i lavori».
Un atto d’amore, ma anche un progetto di rigenerazione urbana, minimale ma di grande impatto, un’azione condivisa con tante persone che, come Rosa, della memoria vogliono fare vita e futuro. E il primo cittadino di Africo, Domenico Modafferi, si è detto pronto a contribuire. “Do ut des per il progetto di Leo” è l’associazione da lei fondata per dare concretezza al mondo vivace di Leo. Così, prima del murale, è nato il libro, nel 2010, con l’introduzione di Gioacchino Criaco, oggi alla seconda edizione con le nuove illustrazioni di Loredana Orlando, i cui proventi sono destinati alle opere di riqualificazione e abbellimento del territorio.
«Ho iniziato a fare schizzi, a prendere appunti, a scrivere piccole frasi che poi si sono trasformate in una storia. Presa dal lavoro, ho perso molti momenti della crescita dei miei figli; con “Il Signor Competente”, ho voluto suggerire ai tanti genitori distratti da mille cose, di trovare sempre il tempo per i figli, di ascoltarli, di vivere con loro mille avventure per costruire ricordi, quelli belli. Penso che questo possa rendere persone migliori, difficilmente un bambino amato e seguito diventerà un bullo. Difficilmente se vivrà in una casa serena e accogliente, con genitori che si sostengono amorevolmente, diventerà un molestatore. Vorrei che “Il Signor Competente” regalasse la voglia di dare più importanza alle persone che alle cose e il giusto valore al tempo che, insieme alla salute, è la cosa più preziosa che abbiamo».
Poi c’è stata, nel 2021, la realizzazione del parco-giochi, nella villa comunale di Bianco. «Giostre nuove in plastica recuperata, impianto idraulico ed elettrico, cancello in legno recuperato dalla costruzione della pedana. Tanta fatica, un consistente impegno economico, aiuti da conoscenti, da amici professionisti. Un lavoro bellissimo, tanti giochi disegnati sulla pedana, piante aromatiche, una scala musicale realizzata con tronchi che ci ha fornito un caro amico. Un grande sforzo».

E, ora, il progetto per le stradelle. «Volevamo togliere un po’ di grigio dalle pareti e dagli animi. Così, in un anno più o meno, io, Loredana e Palma Casile abbiamo colorato e ripulito la prima stradella. A breve, è probabile che inizieremo intervenendo sui muri dei “Dieci alloggi”, la struttura delle case popolari sulla provinciale, con dipinti che riprendono la vita ad Africo Vecchio per ricollegarci alle nostre radici montane».
“Leo ha nascosto tanti piccoli semi che a tempo debito fioriranno”, scrive Rosa nel libro. E conclude: «Piano piano sto vedendo il suo mondo prendere forma e ne sono felice. La cosa più importante per tutti noi credo sia quella di provare a essere tutti “competenti”, perché gli “incompetenti” sono quelli che non si impegnano, che non cercano né curano la bellezza. Il nostro progetto per Leo vorrebbe vedere il moltiplicarsi dei “competenti” e del bello. Proprio come lui avrebbe voluto».