Da “soldato bambino” a uomo libero: la lezione di Luigi Bonaventura commuove San Luca
All’Istituto Comprensivo San Luca–Bovalino inaugurato il nuovo anno scolastico con il progetto “Biesse – Giustizia e Umanità – Liberi di Scegliere”. Protagonista il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, ex “bambino soldato” della ’ndrangheta, che ha raccontato ai ragazzi la forza del cambiamento e il valore della libertà
«Torno a San Luca non da ’ndranghetista, ma da uomo libero, per parlare ai ragazzi di sociale e di prevenzione». Con queste parole Luigi Bonaventura, ex “bambino soldato” della ’ndrangheta e oggi collaboratore di giustizia, ha commosso e conquistato l’attenzione dei giovani dell’Istituto Comprensivo San Luca–Bovalino, nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico, celebrato con il progetto “Biesse – Giustizia e Umanità – Liberi di Scegliere”.
L’evento, svoltosi martedì 21 ottobre nel piccolo teatro della scuola, ha visto la partecipazione della dirigente scolastica Margherita Festa, della presidente nazionale Bruna Siviglia, del giudice Roberto Di Bella, del garante per l’infanzia Emanuele Mattia, dei commissari straordinari del Comune di San Luca, prefetto Reppucci e dottoressa Matilde Mulè, delle Forze dell’Ordine e del parroco don Longo.
Bonaventura, in collegamento audio-video, ha condiviso con i ragazzi la sua storia fatta di dolore, ma anche di rinascita e coraggio: «Mi chiamo Luigi Bonaventura, ma dovrei chiamarmi Luigi Vrenna. Sono nato a Crotone e da bambino sono stato addestrato all’uso delle armi. Poi ho deciso di ribellarmi, di dire basta. Da 19 anni mi batto per difendere i giovani dal fascino della malavita. Ci vuole più coraggio nella vita normale che in quella criminale».
Un messaggio forte, diretto, accolto con un lungo applauso dai ragazzi, visibilmente emozionati. La sua testimonianza, inserita nel percorso educativo del progetto “Biesse – Giustizia e Umanità – Liberi di Scegliere”, ha rappresentato il momento più intenso di una mattinata dedicata al riscatto e alla speranza.
La presidente Bruna Siviglia, fondatrice di Biesse, ha sottolineato il significato profondo dell’incontro: «È stata una giornata emozionante, veramente molto emozionante. Tantissimi ragazzi hanno letto il libro e visto il film Liberi di Scegliere, ponendo domande al giudice Di Bella e a Luigi Bonaventura, che incarna in pieno lo spirito del nostro progetto. Ai suoi tempi non esisteva questa possibilità: oggi i ragazzi possono scegliere la libertà, possono credere nel cambiamento. Bonaventura lo dimostra con la sua vita».
Anche il giudice Roberto Di Bella, ideatore del progetto e presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, ha voluto lanciare un messaggio di fiducia: «Che questo sia un giorno importante, un giorno che segni il riscatto di San Luca grazie a voi ragazzi, speranza concreta per il futuro».
La dirigente Margherita Festa ha aperto l’incontro ricordando il ruolo cruciale della scuola “come luogo di accoglienza, conoscenza e libertà”, mentre la commissaria Matilde Mulè ha ribadito che “lo Stato è presente e pronto a fare squadra per sostenere i giovani e le famiglie”.
A fare da cornice all’evento, la frase di Aristotele scelta dai docenti: “Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto.” Un motto che ben riassume il senso della giornata, dedicata alla rinascita di un territorio attraverso la cultura e la consapevolezza.
Il “soldato bambino” di un tempo è tornato, da uomo libero, per insegnare che cambiare si può. E che anche a San Luca, oggi più che mai, la libertà non è solo un sogno, ma una scelta possibile.