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24/11/2025 ore 14.21
Società

Dal confronto nei quartieri al documento programmatico: il contributo di Reggio Città Viva al dibattito sul futuro della città

Il Coordinamento «Reggio Città Viva» ha illustrato questa mattina all'Hotel Torrione il documento programmatico nato dal confronto nei rioni, un percorso avviato con associazioni e comitati di quartiere

di Aldea Bellantonio

Non è stato un appuntamento formale, ma il punto di arrivo di un percorso iniziato nei quartieri, tra la gente. All’Hotel Torrione, il Coordinamento «Reggio Città Viva» ha presentato il lavoro svolto nelle ultime settimane. Un percorso fatto di incontri, raccolta di osservazioni, tra cui un questionario diffuso in varie zone della città, da cui è nato un documento programmatico che la rete metterà a disposizione del dibattito politico in vista delle prossime amministrative.

Alla rete aderiscono il Comitato di Quartiere Mosorrofa, l’associazione Reggio Cresce, l’associazione Noi per Santa Caterina, l’associazione Tre Quartieri di Gallico, l’associazione Amici di Villa San Giuseppe, oltre ad altre realtà che negli ultimi mesi hanno partecipato ai lavori nei rioni. Insieme hanno costruito un percorso di ascolto diffuso, entrando in contatto con residenti e territori spesso lontani dall’agenda cittadina.

Il questionario – compilato da circa seicento persone – ha raccolto indicazioni su criticità quotidiane come rifiuti, manutenzione degli spazi pubblici, sicurezza e trasporti. Non un’indagine scientifica, ma una mappa utile per capire quali temi emergono con maggiore frequenza nei quartieri e quali servizi vengono percepiti come più carenti.

Il lavoro è stato illustrato da Rosy Perrone, presidente di Reggio Cresce, che ha spiegato come il Coordinamento sia nato «in modo informale, mettendo insieme realtà che già operano nei quartieri».

«L’obiettivo – ha chiarito – non era limitarsi a segnalare ciò che non funziona, ma costruire un quadro condiviso di priorità. Il documento che presentiamo oggi è aperto: chiunque potrà contribuire».

Perrone ha richiamato l’attenzione su una questione ritenuta centrale: «Le periferie non possono essere considerate aree secondarie. Servono servizi di base, spazi per la socialità, opportunità per i giovani. In molte zone manca tutto questo e il rischio è che interi quartieri restino esclusi dalle scelte della città».

Nel documento vengono affrontati vari ambiti: mobilità, spazi urbani, gestione delle aree dismesse, politiche giovanili, cultura, istruzione, turismo e sostegno alle imprese. Il Coordinamento punta a un metodo di lavoro che metta in relazione comitati, associazioni, istituzioni e operatori economici, superando iniziative frammentate e costruendo percorsi comuni.

Dal confronto con i giovani, avviato parallelamente, sono emerse richieste precise: luoghi di studio adeguati, percorsi formativi più vicini alle esigenze del mercato e spazi di aggregazione che non siano legati esclusivamente all’iniziativa privata. Temi che il Coordinamento ritiene indispensabili per evitare quella mobilità forzata che da anni riguarda gran parte della popolazione più giovane.

Il materiale raccolto sarà ora condiviso con forze civiche e politiche, con l’intenzione di farlo diventare uno strumento di confronto nelle prossime settimane. La rete ha annunciato che il lavoro nei quartieri proseguirà attraverso ulteriori momenti pubblici.

Il senso dell’iniziativa, spiegano i promotori, è mantenere aperto un canale tra i rioni e il dibattito cittadino: partire da ciò che i residenti indicano come prioritario e metterlo al centro delle discussioni sul futuro della città.