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01/12/2024 ore 12.00
Società

E' il giorno della Gallico-Gambarie, oggi la cerimonia d'inaugurazione - LIVE

La strada a scorrimento veloce collegherà in pochi minuti il mare alla montagna. Presenti le massime autorità del territorio
di Redazione

Si inaugura oggi la Gallico-Gambarie, la strada a scorrimento veloce che collega in pochi minuti la zona marina dello Stretto all’Aspromonte. Presenti alla cerimonia le massime autorità civili, religiose e militari del territorio.

Ore 12:25 – Irto: «Un sogno che sembrava impossibile»

«Finalmente si è realizzato un sogno che alla mia generazione era sempre sembrato impossibile». Così il senatore reggino del Pd Nicola Irto, presente stamane al taglio del nastro della Gallico-Gambarie.

«Il più grande grazie ai tanti lavoratori che, con enormi sacrifici, hanno dedicato la loro vita alla realizzazione dell’opera, importantissima per l’intera Calabria. Ringrazio ugualmente gli amministratori pubblici, tanti e di tante stagioni politiche, che hanno voluto e sostenuto questo collegamento stradale, con un’intensa battaglia politica in favore delle comunità locali».

«Ho partecipato con entusiasmo all’iniziativa, perché si tratta del mio territorio e perché l’infrastruttura è fondamentale per la provincia reggina: collega i monti con il mare, le aree interne con i centri urbani, con l’autostrada e con Reggio Calabria. Ed è fondamentale per tutta la Calabria, con le conseguenze positive per la mobilità, l’economia e il progresso dei territori – ha concluso Irto – Ora guardiamo avanti con fiducia, speranza e rinnovato impegno».

Ore 11:30 – Al taglio del nastro sorrisi e battute tra Cannizzaro e Falcomatà

Sorrisi, battute e siparietti. Al taglio del nastro della Gallico-Gambarie gli occhi di diversi osservatori non hanno potuto fare a meno di non notare la complicità tra il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro, rivali politici che per un giorno hanno deposto l’ascia da guerra inaugurando uno vicino all’altro la maxi opera che cambierà il volto della viabilità metropolitana. Come segno di buon auspicio alcuni pezzi del nastro tricolore sono stati donati al Prefetto Clara Vaccaro, all’assessore regionale Maria Stefania Caracciolo e ai giornalisti presenti. «Da domani ricominceremo a litigare» ha scherzato Cannizzaro davanti a microfoni e telecamere.

Ore 10:55 – Cannizzaro: «Opera del popolo»

«È nostra responsabilità, di chi fa politica, nell’esercizio delle proprie funzioni, dare vita e ossigeno a questi fondi. Io mi metto già al lavoro, anticipando questo impegno nella manovra finanziaria del Governo, e tenterò di avviare un percorso concreto. Invito anche te, sindaco, a fare altrettanto con la Città Metropolitana, e sono certo che riuscirai». Così il deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro.

«Chiudo sottolineando che questa è un’area straordinaria: l’area dello Stretto. Penso alla Gallico-Gambarie, a un aeroporto già in fase di ampio sviluppo, ma credo che siamo solo all’inizio. Immagino già, caro sindaco, quando nelle prossime settimane sarai chiamato dalla Regione Calabria per sottoscrivere la convenzione per due opere fondamentali che abbiamo voluto e sollecitato al Governo regionale: la San Roberto-Campo Calabro e la Sant’Agata-Cardeto. Insieme alla Città Metropolitana, le realizzeremo grazie al finanziamento già ufficiale e pronto per essere attivato con la convenzione».

«L’area dello Stretto, con queste infrastrutture a pettine, può ambire a traguardi straordinari. Penso al Ponte sullo Stretto – opinioni diverse a parte – e all’aeroporto, come già menzionato. Questa è una zona unica, con un potenziale straordinario in termini di accoglienza, occupazione, sviluppo culturale ed economico, e può diventare il vero cuore del Mediterraneo». Dopo aver ringraziato tutti i tecnici e gli operai, Cannizzaro ha speso parole di ringraziamento anche per l’ex governatore Giuseppe Scopelliti. «E’ grazie a lui che questa opera è stata finanziata».

Ore 10:52 – Falcomatà: «Momento di grande orgoglio»

«È un momento di grande orgoglio, e lo dico da sindaco, da istituzione che ha avuto e ha l’onore di scrivere l’ultima riga di una storia lunga quarant’anni, con la piena consapevolezza che questa è un’opera che attraversa stagioni politiche e cicli importanti. È un’opera più grande di me, sotto tutti i punti di vista, in particolare quello anagrafico. Tuttavia, è un’opera che ha tanti padri, ed è fondamentale oggi riconoscere il contributo di tutti coloro che, ricoprendo ruoli istituzionali, hanno scritto un pezzettino della storia di questa infrastruttura, di quest’opera pubblica. Regione, Provincia, parlamentari, e così via: citeremo tutti durante l’inaugurazione. Ognuno di loro deve sentirsi orgoglioso della giornata di oggi e percepire questa opera pubblica come propria». Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

«Le strade uniscono, le infrastrutture materiali uniscono, ma questa opera dimostra quanto anche noi dobbiamo unirci rispetto all’infrastruttura più importante: quella immateriale. Mi riferisco alla necessità che opere come questa ci facciano riflettere su quanto la politica, in relazione a servizi, opere pubbliche, infrastrutture o battaglie per lo sviluppo del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, debba dimostrare autorevolezza, maturità e capacità di unirsi. È necessario svestire le casacche di partito per indossare l’unica possibile: quella amaranto».

«Sappiamo bene che quest’opera non risolve i problemi di un sistema di trasporti nel Mezzogiorno o nella nostra regione. Non risolve il problema di accessibilità e mobilità, ma ci impegna a chiedere di più, affinché lo Stato e il Governo nazionale investano su questo territorio come hanno fatto in altre zone del Paese. Allo stesso tempo, però, è la dimostrazione che unire mare e montagna in soli venti minuti può eliminare l’ultimo alibi allo sviluppo turistico ed economico di queste zone. Consente a tanti cittadini di restare e a molte persone di tornare in luoghi che finora sono stati isolati e tagliati fuori da opportunità di sviluppo».

«È un’opera che guarda ai giovani di oggi, ma anche a chi è adulto e ha dovuto affrontare difficoltà come percorrere tornanti stretti per andare a scuola, rientrando a casa tardi. Oggi abbiamo qui tanti ragazzi, come quelli dell’istituto Righi, che hanno seguito questo cantiere. Quest’opera porta ancora le ferite e le tragedie di chi ha perso la vita su queste strade, spesso cercando di raggiungere il prima possibile un ospedale o un presidio sanitario. A loro dobbiamo questo: nei nostri territori, il diritto alla mobilità è anche necessariamente il diritto alla vita».

«Dentro quest’opera pubblica c’è tutto questo: il diritto alla mobilità, il ricordo delle vittime, ma soprattutto l’idea che la montagna, l’Aspromonte, possa passare da terra di isolamento e inaccessibilità – tristemente nota per i sequestri di persona – a elemento di riscatto e di orgoglio identitario per Reggio e per la Calabria».