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06/10/2025 ore 22.44
Società

Gelato al cioccolato dolce e un pò salato per "Cesare", ma l'odio social non può intaccare un simbolo della città

Una semplice foto pubblicata dalla storica Gelateria Cesare di Reggio Calabria ha scatenato un'ondata di critiche e polemiche sui social. Abbiamo atteso la chiusura delle urne per evitare strumentalizzazioni, ma è giunto il momento di ribadire un concetto chiaro: al di là delle scelte di comunicazione, Cesare resta un simbolo d’eccellenza, non di ideologia
di Elisa Barresi

La foto postata dalla Gelateria Cesare ha fatto rapidamente il giro dei social, generando un acceso dibattito che, purtroppo, ha oltrepassato i confini del buonsenso. Non entriamo nel merito della scelta né della figura ritratta nell’immagine, e abbiamo volutamente atteso la fine del silenzio elettorale proprio per evitare che una riflessione equilibrata potesse essere travisata o politicizzata.

Quel che va detto, però, è che la Gelateria Cesare, storicamente e da generazioni, rappresenta un’eccellenza di Reggio Calabria nel mondo. La pubblicazione di una foto — checché se ne dica — rientra in una strategia di marketing comune a moltissime attività commerciali, che spesso si affidano alla visibilità di personaggi pubblici nazionali, a prescindere dall’appartenenza politica.
Si può discutere sulla tempistica? Certamente. Ma scivolare nell’odio gratuito, nell’insulto sistematico e nella demonizzazione a priori, rischia solo di dar ragione a quel celebre pensiero di Umberto Eco, che ammoniva sui pericoli di una “legione di imbecilli” amplificata dai social.

Eppure, non serve scomodare Eco: basta un pizzico di buonsenso per capire che, nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli. E in questo caso, parlare della Gelateria Cesare dovrebbe significare raccontare una storia di qualità, impegno e tradizione. Un marchio che non ha bisogno di bandiere per affermarsi — semmai, è il contrario.
Il nostro invito, dunque, è semplice: lasciate da parte la cattiveria e curate l’amarezza con un po’ di dolcezza. Davide e la famiglia De Stefano saranno felici, come sempre, di accogliervi con un sorriso e le loro specialità. E forse, solo lasciando spazio alla ragione e al rispetto reciproco, riusciremo a uscire da questa spirale d’odio che non giova a nessuno.