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21/11/2024 ore 10.45
Società

Giornata internazionale dei bambini e degli adolescenti: l’eccesso di medicalizzazione a scuola sotto accusa

L'associazione "Un mondo di mondi" denuncia diagnosi errate e risorse mal distribuite, con pesanti ricadute su studenti, famiglie e sistema scolastico
di Redazione

In occasione della Giornata internazionale dei bambini e degli adolescenti, l’associazione “Un mondo di mondi” denuncia un fenomeno preoccupante nel territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria: l’eccessiva medicalizzazione degli alunni. Secondo i dati forniti, la percentuale di studenti certificati come portatori di handicap (ai sensi della legge 104/92) supera di gran lunga la media regionale e nazionale, evidenziando un trend in costante crescita che solleva gravi interrogativi sul sistema scolastico locale.

Un fenomeno fuori controllo

Da anni, ogni anno scolastico registra circa 1.000 alunni in più certificati rispetto a quanto accadrebbe applicando la percentuale media nazionale. I dati, riportati da fonti ufficiali quali Regione Calabria, MIUR e ISTAT, delineano una realtà in cui le difficoltà di apprendimento, normali nell’età evolutiva, vengono sempre più frequentemente diagnosticate come patologie. Questa tendenza, secondo gli esperti, ha portato a un eccesso di diagnosi di falsi positivi, con pesanti ricadute su minori, famiglie e sull’intero sistema educativo.

Diritti negati

La medicalizzazione degli alunni, trattati come pazienti invece che come studenti, mina i loro diritti fondamentali. «L’attribuzione di diagnosi errate non solo compromette il diritto allo studio, ma condiziona negativamente il futuro dei minori», denuncia l’associazione. Il problema si ripercuote anche sugli studenti che necessitano realmente di supporto, poiché le risorse dedicate al sostegno vengono distribuite in modo improprio, riducendo l’assistenza a chi ha patologie reali.

Anche la qualità della formazione risente di questa deriva: l’aumento di insegnanti di sostegno, spesso non adeguatamente preparati, penalizza l’intero sistema scolastico e limita il diritto a un’istruzione di qualità.

Una responsabilità collettiva

Nonostante i dati allarmanti, enti pubblici e privati, tra cui ASP, Ufficio Scolastico Provinciale, scuole, comuni e terzo settore, sembrano considerare questa crescita come un fenomeno normale. Né il Piano di Zona 2021-2023 della città di Reggio Calabria né il nuovo piano in elaborazione affrontano criticamente il problema. L’associazione sottolinea l’urgenza di una presa di posizione pubblica da parte delle istituzioni, invitandole a individuare le cause e a intraprendere azioni concrete per risolvere questa situazione.

Appelli e risposte

Negli ultimi mesi, l’associazione ha inviato due lettere, il 15 luglio e il 21 ottobre, a enti e istituzioni, chiedendo un confronto e l’adozione di misure correttive. La risposta della Neuropsichiatria Infantile dell’ASP di Reggio Calabria, pur negando l’esistenza del problema, ha dichiarato la disponibilità al dialogo. Tuttavia, l’associazione, supportata da ulteriori dati, ha rinnovato il suo appello alle istituzioni, invitandole a riconoscere la gravità della situazione.

Il ruolo cruciale dei genitori

L’associazione si rivolge direttamente anche ai genitori, il cui coinvolgimento è fondamentale per superare questa deriva. «Invitiamo le famiglie a informarsi, consultando esperti e documenti sull’argomento, per comprendere e affrontare questa problematica», si legge nell’appello.

La medicalizzazione eccessiva non è solo un problema educativo, ma una questione di diritti negati. È necessario che istituzioni, scuole e famiglie collaborino per restituire ai bambini e agli adolescenti il futuro che meritano.