Global Sumud Flotilla: la più grande missione civile via mare diretta a Gaza
La Global Sumud Flotilla, iniziativa lanciata da una coalizione internazionale di attivisti, organizzazioni umanitarie e associazioni civili, è salpata negli ultimi giorni da vari porti del Mediterraneo con l’obiettivo dichiarato di consegnare aiuti alla popolazione di Gaza e contestare l’embargo navale israeliano in vigore dal 2007. Si tratta, secondo gli organizzatori, della più ampia missione marittima civile mai organizzata: oltre 50 imbarcazioni provenienti da 44 Paesi, con la partecipazione di circa 15.000 persone registrate.
Le partenze e gli aiuti raccolti
Le prime imbarcazioni hanno lasciato Barcellona il 31 agosto, seguite dalla flotta italiana partita da Genova tra il 30 e il 31 agosto. In Liguria, la raccolta promossa da Music for Peace e Calp Genova ha superato le aspettative: dalle iniziali 40 tonnellate previste si è arrivati a 250–300 tonnellate di cibo, medicinali e beni di prima necessità. Parte del materiale è già stato caricato su quattro imbarcazioni a vela partite a fine agosto, mentre il resto è stato trasferito a Catania, da dove proseguirà il viaggio verso Gaza.
Una nuova fase della spedizione è prevista il 4 settembre, con partenze da Catania e Tunisi, che si uniranno al resto della Flotilla per raggiungere la Striscia. In Sicilia sono in programma anche eventi pubblici e un concerto al Castello Ursino per sostenere l’iniziativa.
La risposta israeliana
Il governo israeliano ha annunciato una linea dura nei confronti dei partecipanti. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha dichiarato che gli attivisti arrestati saranno trattenuti in carceri di massima sicurezza come Ketziot e Damon, senza accesso a privilegi come televisione, radio o diete speciali. Inoltre, ha proposto la confisca delle imbarcazioni, che potrebbero essere riutilizzate dalle forze armate.
Israele considera l’embargo navale uno strumento di sicurezza per impedire il traffico di armi verso Hamas e definisce le missioni via mare una provocazione politica. Le organizzazioni promotrici ribadiscono invece il carattere umanitario dell’iniziativa e denunciano la complicità dei governi occidentali con il blocco.
Partecipazioni e sostegno internazionale
Alla Flotilla hanno aderito attivisti, giornalisti, artisti e figure pubbliche provenienti da vari Paesi. Tra le presenze di rilievo figurano l’attivista svedese Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau. La coalizione promotrice, che include la Freedom Flotilla Coalition e il Global Movement to Gaza, sottolinea che l’operazione non è solo logistica ma anche simbolica, volta a richiamare l’attenzione internazionale sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia.
Le prossime settimane
Le imbarcazioni provenienti dai diversi porti del Mediterraneo confluiranno in un unico convoglio, con l’obiettivo di raggiungere Gaza a metà settembre. Il successo della missione dipenderà dalle condizioni politiche e di sicurezza lungo il percorso, in un contesto segnato dalle tensioni e dai ripetuti avvertimenti del governo israeliano.