Imprenditori e consumatori critici insieme per la legalità: l'appello di Piero Milasi e della rete La Libertà non ha pizzo
VIDEO | Ospite negli studi del Reggino.it., l'imprenditore racconta l'esperienza che Libera vorrebbe replicare in altri territori: «Non siamo un'associazione antiracket ma un gruppo che si propone di contribuire a un processo culturale»
Circa 15 anni fa a Reggio si univano i primi imprenditori decisi a fare la loro parte, e anche di più, per affermare sul territorio la legalità e il rifiuto della 'ndrangheta e dei suoi tentacoli sull'economia e sullo sviluppo dei territori. Tra loro c’era (e c’è ancora) Piero Milasi con la sua Cadi Antincendi. Nata con il nome di Reggio Libera Reggio. oggi si chiama La Libertà non ha pizzo la rete che continua a crescere e a seminare, alimentando una volontà di cambiamento. Ci racconta questo impegno, in occasione della nuova puntata del format A tu per tu, l'imprenditore Piero Milasi, ospite negli studi del Reggino.it..
Legalità e consumo critico
La libertà non ha pizzo riunisce imprese, cooperative, singoli professionisti, associazioni attivi nel campo della promozione della legalità attraverso il consumo critico, che fanno della loro esperienza un segnale di grande incoraggiamento, di grande speranza per l’intera collettività. Il nostro territorio è ancora impegnato nel suo riscatto dalle dinamiche oppressive della 'ndrangheta.
«Oggi ci sono più di 80 imprenditori. Inizialmente la rete si chiamava Reggio libera Reggio perché era proprio un'esperienza reggina nata su proposta da Libera di Don Luigi Ciotti. Il coordinamento territoriale di Reggio Calabria –racconta Piero Milasi - ha promosso la nascita di una rete proprio come risposta concreta a un periodo buio di Reggio Calabria. Oggi si chiama La libertà una pizzo proprio perché la volontà di Libera nazionale è quella di poterla replicare in altri territori.
Non siamo un'associazione antiracket ma una rete che si propone di contribuire a un processo culturale. La finalità principale è il consumo critico».
La scorta civile per gli imprenditori liberi
Fondamentale è dunque la sensibilizzazione circa la possibilità scegliere da che parte stare anche e soprattutto orientando i propri acquisti e così creare attorno agli imprenditori "schierati" una sorta di scorta civile che li sostenga nel loro lavoro e nel loro impegno in prima persona contro il condizionamento e l'inquinamento del nostro tessuto economico-imprenditoriale e dunque anche sociale. Una scorta civile che infonda anche coraggio, laddove vi sia un momento di prova, e che non lasci mai soli.
Nessuno resti solo
«L'adesivo sulla vetrina o sui mezzi aziendali, il logo sulla carta intestata sono molto di un simbolo. Diventano – spiega Piero Milasi - un segno distintivo di rete che protegge e che non lascia alcuno isolato. Ci rende anche riconoscibili dalla cittadinanza attenta e intenzionata ad esercitare criticamente la scelta di dove e cosa comprare. Sui nostri social è possibile consultare la lista degli aderenti. C'è molta varietà. È dunque possibile trovare beni e servizi per ogni esigenza.
Parallelamente – spiega ancora Piero Milasi – promuoviamo un'attività molto importante nelle scuole con le campagne sul consumo critico. E poi ancora i seminari formativi, alcuni rivolti solo agli imprenditori altri invece aperti alla cittadinanza».
La rete che protegge
«I tempi sono completamente cambiati. Oggi la rete è un prezioso antidoto alla criminalità anch'essa in continua trasformazione. Considerando i tanti episodi intimidatori che si verificano sul nostro territorio, la solidarietà dei fatti, quella dei consumatori, che soprattutto dopo una intimidazione continuano e comprare presso quell'esercizio commerciale, e della rete tutta che si stringe con le parole e con i gesti, costituisce il sostegno per non arretrare e non arrendersi.
Chi deve attuare delle attività intimidatorie, non solo estorsive ma anche di imposizione di manodopera e materiali, sa che noi abbiamo fatto una scelta importante e questo conta. Anche per questa ragione – conclude Piero Milasi – aderire alla rete protegge. L'appello è, dunque, diamo e diamoci coraggio tutti quanti insieme».