La Camera Penale di Palmi contro l’ANM: «Fake reel per delegittimare gli avvocati sull’omicidio Costa»
La Camera Penale di Palmi attacca frontalmente l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) per un video diffuso sui social e definito «un goffo tentativo di manipolazione del vero». Nel mirino c’è un documento audiovisivo presentato come verità storica, ma che – secondo i penalisti – è stato “acconciato” per far credere che avvocati penalisti abbiano complottato con la mafia per eliminare il procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa, assassinato nel 1980.
Per il Direttivo, l’operazione si fonda sulla memoria imprecisa di un noto giornalista e sull’omissione della parte in cui veniva citata la fonte, trasformando e capovolgendo il contenuto di un’audizione resa il 25 febbraio 1982 da Rocco Chinnici davanti al Consiglio Superiore della Magistratura. In quell’occasione – precisano gli avvocati – l’allora capo dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo non accusava affatto fantomatici avvocati compiacenti con la mafia, bensì denunciava il dissenso e l’isolamento subìti da Costa da parte di alcuni magistrati della stessa Procura di Palermo, che ne criticavano apertamente il metodo di istruire i processi di mafia, esponendolo così a un rischio maggiore.
La Camera Penale di Palmi sottolinea come l’episodio rifletta un problema più ampio: «L’ANM mostra difficoltà a fare i conti con la storia della violenza mafiosa e del sangue che ha colpito magistrati impegnati fino al sacrificio. Oggi si cerca di intossicare il dibattito pubblico strumentalizzando i morti ammazzati dalla mafia».
Nella nota, i penalisti ricordano anche una frase attribuita a un importante esponente dell’ANM – «ci vorrebbero un paio di magistrati ammazzati» – definita «infelice» e sintomatica di un clima che rischia di degenerare. «La giostra rischia di impazzire – concludono – ed è necessario fermare questa deriva per salvaguardare il confronto democratico e la verità storica».