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23/11/2025 ore 06.30
Società

La Madonna della Consolazione torna a "casa": oggi la processione verso il santuario dell'Eremo

La venerata Effigie dell'Avvocata del popolo di Reggio, sulle spalle dei portatori, sarà riportata nella basilica, secolare sede dei Frati Cappuccini minori e importante tempio della Cristianità in Calabria. Alle 15:30 l'uscita dalla Cattedrale del Duomo e la processione

di Anna Foti

Meta di pellegrinaggio situata sulle alture della città bagnata dallo Stretto e sovrastata dall'Aspromonte. È il santuario dell'Eremo di Reggio Calabria, uno dei più importanti templi della Cristianità in Calabria e "casa" della Madonna della Consolazione, avvocata del popolo reggino.

Ogni secondo sabato di settembre, la Sacra effigie della Madonna della Consolazione, vestita con la cornice di argento, posizionata nella Vara vestita con la cornice di argento e sulle spalle dei portatori, va incontro al popolo devoto e sosta al Duomo. Qui resta custodita fino alla domenica successiva al 21 novembre, festa della presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, in cui, sempre sulle spalle dei portatori, fa ritorno nella sua "casa" all’Eremo, dove resterà affidata ai sapienti Frati Cappuccini fino al prossimo 12 settembre 2026.

E dunque è oggi, domenica 23 novembre, in coincidenza con la Solennità di Cristo Re, il giorno della consueta processione del ritorno.

Il ritorno

Alle 11, la Celebrazione pontificale presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone, l'ultima messa in Duomo celebrata alla presenza del quadro della Madonna della Consolazione prima delle processione.

Alle 15 un momento di preghiera con i portatori della Vara, la cui associazione compie quest’anno 25 anni, e anche con i giovani, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù diocesana, precederà l'uscita della Vara dal Duomo.

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Alle 15.30 il Quadro lascerà la Basilica Cattedrale. I portatori la condurranno, attraverso a città, fino all'Eremo. Autorità religiose e civili e fedeli accompagneranno la Sacra Effigie lungo tutto il tragitto nel cuore della Città, percorrendo il Corso Garibaldi e raggiungendo piazza della Consegna. Poi la risalita con le consuete soste dinnanzi a palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale, il Policlinico “Madonna della Consolazione”, la Casa di riposo comunale e l’Istituto ortopedico “Faggiana”, prima della scalinata della basilica dell'Eremo.

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La Pala d’altare di Monteleone

Qui la venerata Effigie, tornando ad abitare la preziosa pala dorata d'altare, realizzata dall’artista taurianovese Alessandro Monteleone, sostenuta da sette Angeli, con la sua luce dominerà tutta la Basilica fino al prossimo anno. Tornerà in mezzo al suo popolo in occasione della processione settembrina e dei festeggiamenti.

L’Eremo, il Dipinto e i Cappuccini

Il santuario dell'Eremo è sempre luogo di approdo e di ritorno della Madonna della Consolazione, protettrice del popolo reggino. Ed è anche la sede dei Frati Cappuccini Minori della Calabria, ramificazione dell'Ordine Francescano concesso dal Papa Clemente VII con Bolla già nel 1528. Due dimensioni intrecciate nella secolare devozione mariana del popolo reggino. Centrale è proprio la sacra Effigie della Madonna della Consolazione custodita all'Eremo.

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Il prezioso e antico dipinto fu donato da Camillo Diano ai frati Cappuccini già nella chiesa edificata su terreno già donato dal nobile Giovan Bernardo Mileto agli stessi frati. La loro storia è, dunque, strettamente intrecciata con quella della città di Reggio e dell'affidamento alla Madre maturato in quel frangente flagellato da pestilenze e carestie.

La storia “mariana” del Santuario

L'attuale Santuario dell'Eremo fu eretto, infatti, dove un tempo sorgevano la piccola cappella che i frati cappuccini, rispondendo alla chiamata dell’Arcivescovo Girolamo Centelles, avevano ricevuto in dono nel 1532, assieme alla modesta dimora, dal pio signore Giovan Bernardo Mileto. Lì stesso, verso la metà del 1500, fu costruita una chiesa più grande per accogliere i fedeli sempre più numerosi.

Dell'originaria cappella non vi è oggi più traccia come non v’è traccia del piccolo Quadro raffigurante la Madonna della Consolazione, di cui gli stessi frati Cappuccini erano fervidi devoti. Il benefattore Camillo Diano, fece dipingere un nuovo il Quadro, commissionandolo al pittore Nicolò Andrea Capriolo nel 1547, in un formato più grande. Su tavola di noce quadrata, la Santissima Madre è Assisa in trono e sostiene in braccio il Divino Infante.

Sul lato sinistro c’è San Francesco d'Assisi con le Sacre Stimmate, il libro delle Regole e la croce. Sul lato destro Sant'Antonio da Padova con il giglio dell'Innocenza e il libro della Scienza Teologica. Sopra due Angeli sostengono con la mano destra la corona e con l'altra una palma. Pregiata la passamaneria di tipo rinascimentale del mantello di Maria. Il dipinto fu consacrato nel 1548 da monsignor Agostino Gonzaga ed è quello che oggi il popolo reggino venera.

Furono l'apparizione della Madonna e l'annuncio della fine dell’epidemia che aveva colpito la città di Reggio a frate Antonino Tripodi in preghiera, a rendere miracoloso quel Quadro. Risale al 1636 la prima processione in città anche se la devozione dei reggini è più antica e si deve all'opera dei Cappuccini.

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Dalla cappella alla basilica

Così un luogo dapprima solamente votivo, divenne luogo di preghiera e di pellegrinaggio. La costruzione della seconda chiesa più grande terminò nel 1569. I frequenti e devastanti terremoti del 1638, del 1783 la danneggiarono. Irrimediabili furono i danni del sisma del 1908.

Il santuario all'Eremo fu riedificato il 28 luglio dell'anno seguente ma si trattava di una struttura di legno e tamponatura con muratura di mattoni. Furono necessari quasi cinquant'anni per realizzare il nuovo odierno, tempio-basilica.

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Monsignor Lanza e monsignor Ferro

Decisiva fu l’elezione alla cattedra episcopale di Reggio Calabria-Bova del trentottenne sacerdote Antonio Lanza. Improvvisa fu la morte del predecessore Monsignore Enrico Montalbetti, avvenuta il 31 gennaio 1943, mentre in visita pastorale presso la villa dei marchesi Ramirez ad Annà di Melito di Porto Salvo rimase anche lui vittima del mitragliamento da parte di un caccia bombardiere inglese, sul finire della Seconda Guerra mondiale.

L'opera di sensibilizzazione di monsignor Antonio Lanza circa la costruzione del nuovo Santuario all’Eremo, luogo privilegiato delle apparizioni della Vergine della Consolazione, fu fondamentale. Monsignor Lanza, morto prematuramente, non poté vederla costruita.

Il progetto fu poi abbracciato e promosso dal vescovo di Reggio - Bova, monsignor Giovanni Ferro (dichiarato venerabile nel 2019 da Papa Francesco, la cui causa di Beatificazione e Canonizzazione è adesso nella “fase romana” davanti ad Dicastero delle Cause dei Santi) che posò la prima pietra il 7 dicembre del 1954.

Le tre navate e il Reliquario del Venerabile Padre Gesualdo 

Il progetto fu di Anna Sbaraccani Anastasi di Roma. La pianta presenta una forma esagonale e si dipana in tre navate.

Una centrale, ampia e convergente al Sancta Sanctorum, con la pala d'altare e il Sacro dipinto della Madonna della Consolazione.

Ai lati, le due navate più strette. A sinistra la navata conduce alla Cappella del Santissimo Sacramento, di recente riaperta dopo il restauro dei mosaici e impreziosito dal tabernacolo anch'esso opera di Alessandro Monteleone.

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A destra la navata conduce alla sagrestia,  passando per il Reliquario del Venerabile Padre Gesualdo Malacrinò "l'Apostolo delle Calabrie". Dallo scorso 18 ottobre sono in corso i festeggiamenti per il terzo centenario della nascita (18 ottobre 1725) del frate reggino particolarmente devoto alla Madonna della Consolazione.

La parrocchia intitolata alla Beata Madre della Consolazione

Il 30 luglio 1965 il nuovo Santuario fu benedetto dal vescovo di Reggio-Bova, monsignore Giovanni Ferro che nel dicembre successivo, con cerimonia solenne, proclamò ufficialmente la nuova parrocchia intitolata alla Beata Madre della Consolazione, eretta canonicamente con Bolla Arcivescovile del 21 novembre 1965.

E torna ancora la data del 21 novembre, la domenica successiva alla quale, ogni anno la Vara della Madonna della Consolazione torna proprio all'Eremo dopo essere stata custodita nel duomo della Città, fin dal secondo sabato di settembre. Ricorre, proprio, il 12 settembre la celebrazione del Santissimo Nome di Maria che per la Chiesa Cattolica.