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26/12/2025 ore 06.30
Società

L'incanto della Natività tra Fede, arte e creatività: a Reggio la mostra "La nostra Betlemme" – FOTO

Nel transetto dell'auditorium San Paolo accanto al Duomo, l'esposizione curata dalla sede Don Matteo Plutino dell'associazione Italiana Amici del Presepio. Essa si accompagna, come ogni anno, al concorso giunto alla sesta edizione. Carmelo, Giovanni, Nino e Giuseppe raccontano la loro ispirazione

di Anna Foti

Per Carmelo è Natale tutto l'anno e i due Presepi in mostra vengono direttamente dalla sua casa dove sono permanentemente esposti. Gianni ricorda con commozione il suo omonimo nonno che utilizzava anche le foglie dei fichi d'india per realizzare le stelle. Nino è più giovane e per caso ha scoperto questa vena artistica quando una zia gli ha chiesto di allestire un presepe dentro lo schermo di una vecchia tv. E poi c'è Giuseppe che lavora molto il legno, e non solo. Vedendone di forme particolarigià immagina i presepi che potrebbero diventare plasmati dalle sue mani.

Carmelo, Gianni, Nino e Giuseppe hanno una grande passione in comune: Il presepe e la rappresentazione della Natività come espressioni di arte che sublima la Fede.

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Con questa loro grande passione animano la sede Don Matteo Plutino di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana Amici del Presepio che propone alla cittadinanza, anche quest'anno, la mostra “La nostra Betlemme”, giunta alla settima edizione. Allestita nel transetto dell’auditorium San Paolo, adiacente al Duomo di Reggio Calabria, essa è visitabile fino al prossimo 6 gennaio.

L’articolazione di Reggio è nata nel 1995 nel solco del sodalizio nazionale che di anni alle spalle ne ha oltre 70 anni. I soci reggini dell'Associazione Italiana Amici del Presepio saranno impegnati nei prossimi giorni a designare i presepi vincitori della sesta edizione del concorso.

Una storia di Fede e dedizione

Tra le memorie storiche dell'associazione, l'attuale presidente Carmelo Anzani.

«Fondata da Don Matteo Plutino, è stata presieduta, dopo di lui, dal maestro presepista Ninì Sapone, grande animatore anche del museo del Presepe allestito in via Filippini fino al 2010.

Reggio Calabria, l’incanto della Natività nella mostra di presepi dall’Italia e dal Mondo

A Reggio è viva la passione per il Presepe anche se spesso resta dentro le case e custodita le tradizioni familiari; non viene condivisa con l'associazione, nonostante la sua storia, forse ancora poco conosciuta», sottolinea Carmelo Anzani, presidente della sede Don Matteo Plutino di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana Amici del Presepio. Lui ha esposto i due presepi che adornato la sua casa per tutto l'anno. Tra questi quello in carta, realizzato durante il covid dai rinomati presepisti Antonio Pigozzi e Silvia Gigli, ispirato all'Appennino Emiliano. 

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«Dopo avere accuratamente ritagliato i fogli e realizzato la scenografia, ho applicato le luci a led e ho inserito il presepe in una struttura contenitore in polistirene. Infine ho applicato erba elettrostatica con un apparecchio idoneo in modo che, una volta adagiata sulla superficie, si sollevasse fino a sembrare davvero erba. È sempre una grande emozione vedere nascere un presepe. Non saprei esprimermi a parole. So solo che per me è una grande passione che impegna gran parte del mio tempo», spiega Carmelo Anzani.

Espressione di Fede, di creatività e di manualità ma più di tutto il presepe resta una intensa emozione vissuta nell'atto di cura e dedizione che è la realizzazione di un presepe.

Ricordi di infanzia 

Emozionato è, infatti, anche Gianni De Lorenzo che augura a tutti di vivere «l'esperienza gioiosa di fare un presepe artigianale e attraverso, il tempo dedicato e l'impegno manuale, dare un significato più intimo alla nascita di Gesù e avvicinarsi al prossimo. Ricordo che quando ero bambino, mio nonno, di cui ho in nome, li faceva.

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Ricordo la mia infanzia. Mettevo una sopra all’altro i sassi che prendevo nella fiumara e prendevo qualche pastorello ai cugini più grandi per farlo anche io. Da anni mi dedico ai presepi di carta. Ci vogliono cura e precisione per intagliare le varie figure e i paesaggi. Non si può tagliare solo con la forbice ma anche con una lametta piano, piano, con pazienza e con amore», racconta Gianni De Lorenzo, socio della sede Don Matteo Plutino di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana Amici del Presepio.

Neve su Pentidattilo

In mostra presepi artigianali tra i quali non solo quelli in carta, polistirene, sughero ma anche quelli realizzati con materiale di recupero, in legno, muschio, bastoncini in rame, segatura colorata per le varie sfumature. Un altro presepe esposto è ispirato al territorio e propone una originale Natività su una vecchia ferrovia abbandonata.

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«Andando a funghi nel bosco, ha trovato un ceppo di legno nel quale ho intravisto la forma della montagna a che accoglie il borgo di Pentidattilo. L'ho portato a casa, l'ho pulito e l'ho lavorato nel modo migliore possibile. Ho immaginato, e di conseguenza, la neve sulle “dita” e ho creato un traforo, per me il ventre di Pentidattilo, da quale fare uscire un binario delle antiche ferrovie oggi dismesse. Lì ho posizionato la Natività», spiega Giuseppe Barreca, anche lui socio della sede Don Matteo Plutino di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana Amici del Presepio.

Il giocattolo rotto e la direzione smarrita

Tra i presepi esposti anche quello realizzato all’interno di un giocattolo rotto, simbolo di una infanzia in pericolo per le guerre e le violenze in atto, segno di un mondo, flagellato da stragi e tragedie, che ha perso la sua direzione.

Alla Speranza e alla Gioia della Natività si affianca anche il realismo di un'attualità piena di incertezza, dolore e ingiustizie. Dunque il Presepe diventa anche strumento di denuncia e di sensibilizzazione delle coscienze.

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«Ho voluto rappresentare la nascita di Cristo in un giocattolo per bambini, per tutti noi il futuro del mondo. Ma si tratta di un giocattolo rotto perchè questo futuro è a rischio. Ho lavorato con il sughero e con il legno per creare la Natività all'interno dei questo pullman giocattolo, partito in direzione Betlemme e che però poi si è fermato in centro strada, in avaria. La stessa avaria in cui sembra trovarsi il mondo segnato da guerre e stragi, frutto della sete di denaro e di potere. E quindi è un mondo che và allo sfascio e il pullman che, dovrebbe rappresentare il futuro, si ferma al centro strada con le quattro frecce accese», spiega Nino Sgrò, anche lui socio della sede Don Matteo Plutino di Reggio Calabria dell'Associazione Italiana Amici del Presepio.

Preghiera del Presepista

"Signore Gesù,
ti ringrazio perché mi hai scelto come piccolo strumento di evangelizzazione.
Fà che le mie mani siano sempre al servizio della verità che salva, che il mio cuore resti nella semplicità e nell'umiltà dei pastori di Betlemme, che i miei occhi sappiano riconoscere la tua luce nei volti di chi incontro.
Benedici le opere che nascono dal mio impegno: che non siano mai ricerca di gloria personale, ma testimonianza viva del tuo amore fatto carne.
Fà che la lode che talvolta ricevo per i miei presepi si trasformi in rendimento di grazie a Te, unico Signore e Salvatore.
Maria, Madre del Bambino Gesù, insegnami a custodire nel silenzio e nella fede ogni gesto di servizio, perché il presepio che preparo con le mani diventi annuncio di pace e speranza per i cuori. Amen" - (Don Andrea, 4 ottobre 2025).