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28/10/2025 ore 18.54
Società

Locri, fondi per la “Vita indipendente” restituiti alla Regione: ADDA denuncia «crimine sociale per indifferenza e trascuratezza»

All’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Locri, svoltasi in seconda convocazione, è emersa la mancata compartecipazione economica da parte di tutti i Comuni, che ha comportato la perdita di circa 80mila euro destinati ai progetti per le persone con disabilità.

di Redazione

Si è tenuta oggi, in seconda convocazione, l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Locri, con all’ordine del giorno il punto dedicato ai “Fondi Vita Indipendente – chiarimenti”. Un argomento cruciale, affrontato però in una sala quasi deserta, con una presenza minima di amministratori e l’assenza quasi totale della stampa.

La seduta si è aperta con una discussione di carattere regolamentare: il presidente dell’Assemblea ha sottoposto a votazione la possibilità di ammettere la partecipazione delle Associazioni dei familiari di persone con disabilità, sostenendo che il regolamento consente l’intervento del solo rappresentante del Forum del Terzo Settore.

Una decisione contestata con forza dall’Associazione ADDA, che ha definito tale interpretazione “un atto limitativo nei confronti della rappresentanza civica e della partecipazione democratica”.

Dopo un confronto acceso, alcuni sindaci presenti hanno riconosciuto le conseguenze gravi di questa vicenda, scusandosi ufficialmente con le famiglie coinvolte e ammettendo la responsabilità collettiva per i disservizi che hanno colpito i cittadini più fragili.

Ottantamila euro restituiti alla Regione

Nel corso del dibattito è emerso un dato allarmante: nessuno dei Comuni dell’Ambito ha versato la quota di compartecipazione prevista, ad eccezione del Comune di San Ilario dello Ionio, il cui pagamento, tuttavia, non risulta ancora registrato presso la ragioneria.

Questo ha determinato la perdita e la restituzione alla Regione Calabria di circa 80.000 euro, fondi destinati ai progetti di “Vita indipendente” per persone con disabilità, finalizzati a garantire autonomia e dignità.

Sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali di Ardore e i sindaci di Bovalino, Camini e Santo Ilario dello Ionio, che hanno espresso parole di rammarico e scuse pubbliche per l’accaduto.

ADDA: «Un crimine sociale per trascuratezza»

«Un vero e proprio crimine sociale – afferma l’Associazione ADDA – perpetrato non per dolo, ma per indifferenza e trascuratezza. Una lezione amara che deve servire a comprendere come le politiche sociali meritino la stessa attenzione che spesso si riserva a sagre, eventi o infrastrutture».

Particolarmente grave, denuncia l’associazione, il fatto che nella precedente Assemblea del 1° luglio 2025, il tema fosse stato inserito tra le “Varie ed eventuali”, segnale di una sottovalutazione politica e amministrativa di fronte a un problema che incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini con disabilità.

L’impegno dell’associazione

Nonostante le scuse ricevute, ADDA ha espresso profonda amarezza per il “bavaglio” imposto alle associazioni, che – sottolinea – «avrebbero dovuto essere ascoltate, non per muovere accuse, ma per contribuire in modo costruttivo al confronto».

«Continueremo a chiedere trasparenza, rispetto e partecipazione – conclude il presidente Vito Crea – affinché i diritti delle persone con disabilità non siano mai più calpestati».