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13/02/2025 ore 16.30
Società

"MettiAmoci in Gioco", giovani fuori dal carcere: lo sport come strumento di reinclusione sociale | FOTO

Un protocollo di intesa la Asd Reggio Basket In Carrozzina e il Tribunale dei Minori e l’USSM di Reggio Calabria
di Elisa Barresi

Prende il via il progetto sportivo “MettiAmoci in Gioco”. Il progetto “MettiAmoci in Gioco” si propone di impiegare lo sport, in particolare il basket e il basket in carrozzina, come strumenti di inserimento e rieducazione sociale per giovani tra i 14 e i 22 anni coinvolti in area penale esterna (USSM e Comunità). Oltre alle attività sportive, il programma prevede corsi formativi, tra cui un Corso per Ufficiali di Gara per la Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, curato dalla dott.ssa Pia A. F. Basile, e seminari mirati a sviluppare l’autostima e la consapevolezza di sé.

L’iniziativa, promossa dalla A.S.D. Reggio Calabria Basket in Carrozzina, è stata finanziata nell’ambito del bando “Sport di Tutti: CARCERI” indetto da Sport e Salute S.p.A., con il supporto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

Lo sport come mezzo di rieducazione

Un momento significativo della conferenza è stato l’annuncio del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria, Dott. Roberto Placido Di Palma, sulla prossima sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra l’A.S.D. R.C. basket in carrozzina, il Tribunale Minorile e l’USSM nell’ ottica di una proficua collaborazione e realizzazione del progetto.
Presenti alla conferenza anche Ernesto Siclari, Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità, Walter Malacrino, Coordinatore Regionale di Sport e Salute s.p.a. Amelia Eva Cugliandro, Referente del progetto “MettiAmoci in Gioco”, Roberto Placido Di Palma, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria, Rosa Maria Morbegno, Direttore USSM Reggio calabria (in luogo della dott.ssa Valeria Cavalletti, Dirigente CGM Regione Calabria già impegnata in precedenti impegni istituzionali), Antonino Scagliola, Presidente CIP Calabria, Giovanna Russo, garante regionale dei diritti delle persone detenute

Una rete di collaborazione per il futuro

Le attività collaterali del progetto saranno coordinate da professionisti esperti nel settore del supporto psicologico e della formazione: la psicologa-psicoterapeuta dott.ssa Maria Assunta Zappia, il pedagogista e mental coach dott. Michelangelo Marino, co-fondatore di “Io Cambiorotta”, e il Prof. Guido Puntorieri, chinesiologo ed esperto in attività rieducative e riabilitative.
“MettiAmoci in Gioco” si configura così come un’opportunità concreta di reinserimento sociale attraverso lo sport, unendo formazione, inclusione e crescita personale in un percorso di speranza e cambiamento.

Dichiarazioni e prospettive

L’ideatrice e referente del progetto, Amelia Eva Cugliandro, ha espresso grande soddisfazione: «Sì, “Mettiamoci in gioco” è in questo caso proprio il motto per eccellenza, perché si metteranno in gioco non solo i beneficiari diretti di questo progetto, legato a sport, trasporto e salute, quindi ragazzi messi alla prova in comunità, ma anche gli stessi atleti della SDRC Basket in carrozzina, senza i quali questo progetto non potrebbe mai essere realizzato.

Diventeranno i protagonisti, ma al tempo stesso daranno un supporto affinché questa volontà, questa caparbietà, diventi un esempio e possa diffondersi. Sì, perché entrambi sono accomunati da quello che possiamo chiamare un “incidente di percorso”, e entrambi saranno un reciproco arricchimento, perché potranno comprendere che c’è sempre una seconda chance: l’importante è trovare il meglio anche nelle difficoltà. Questo progetto si sviluppa in varie fasi. Anzitutto, la disciplina del basket in carrozzina: i ragazzi messi alla prova si siederanno sulla carrozzina e, senza bisogno di alcuna parola o spiegazione, comprenderanno immediatamente il primo significato del progetto.

Basket, ma soprattutto basket in carrozzina. Ci saranno anche attività collaterali di grande rilievo, come workshop sulla consapevolezza e l’autostima, grazie alla collaborazione con ASPIC Psicologia e per lo Sport Reggio Calabria Italy. Inoltre, il tema della felicità come diritto verrà affrontato con il supporto della Fondazione Cambio Rotta. Ma soprattutto, ne vado fiera, perché non è affatto di poco conto: la Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina ha autorizzato l’organizzazione di un corso per ufficiali di campo, senza i quali non si potrebbero svolgere competizioni sportive. I ragazzi seguiranno questo corso e, al termine, potranno spendere dal punto di vista lavorativo le competenze apprese. Una seconda chance a tutti i livelli, anche professionale, in un percorso a 360 gradi.
Sono orgogliosa del patrocinio ricevuto sia dal Garante delle persone con disabilità sia dal Garante delle persone private della libertà personale. Ma, soprattutto, sono veramente fiera della fiducia mostrata dal Procuratore Di Palma, dal CGM e dalla Fondazione Scopelliti, un altro partner fondamentale che ci aiuterà a realizzare questo progetto».

Walter Malacrino, Coordinatore Regionale di Sport e Salute, ha sottolineato: «Lo sport è uno strumento fondamentale per ridurre le disuguaglianze e favorire il reinserimento sociale. Il progetto ‘MettiAmoci in Gioco’ rappresenta un’opportunità concreta per costruire un dialogo tra le istituzioni e la società, anche nelle strutture carcerarie, favorendo un percorso di crescita e condivisione».

Il Procuratore Roberto Placido Di Palma ha dichiarato: « Spesso abbiamo parlato di collaborazioni e della necessità di creare una rete per offrire una seconda possibilità dopo il carcere, affinché questo percorso diventi davvero un vissuto educativo, soprattutto per i più giovani.

Ecco che lo sport diventa fondamentale. Lo sport è sempre stato, e continua a essere, un punto di riferimento essenziale nella crescita di tutti, maggiorenni e minorenni, sia per i ragazzi che non hanno problemi con la giustizia, sia – a maggior ragione – per coloro i quali, in qualche modo, ne hanno avuti.

Noi, con questo progetto, stiamo mettendo a punto un’iniziativa concreta, che andremo a sottoscrivere, perché crediamo fortemente in questo percorso. L’obiettivo è creare uno scambio di aiuti, affinché i ragazzi possano fare qualcosa di concreto, ma, allo stesso tempo, possano apprendere molto da esperienze umane profonde, che rappresentano un’opportunità di crescita per tutti noi.

Soprattutto, questo progetto mira a rafforzare il valore della sensibilità, del rispetto delle regole e dell’attenzione verso il prossimo, aspetti che, secondo me, sono fondamentali nei percorsi di messa alla prova.La detenzione non può essere solo punizione, ma deve avere una funzione rieducativa. Con questo progetto vogliamo offrire ai ragazzi una possibilità di riscatto attraverso lo sport, affinché possano ricostruire il proprio futuro».

Ernesto Siclari, Garante sui diritti delle persone con disabilità, ha aggiunto: « Lo sport per tutti” è una nuova iniziativa che vi vede anche protagonisti, perché garantire pari diritti è fondamentale, soprattutto quando si parla di sport e di unione.
Ogni qualvolta ci viene presentato un progetto interessante, bello, condivisibile e di grande respiro, come quello che oggi andremo a presentare grazie all’iniziativa del Raggio Basket in carrozzina, siamo orgogliosi di ospitarli all’interno della sede del Consiglio regionale della Calabria, proprio perché si tratta di progetti che riescono ad arrivare anche laddove la società, a volte, fatica a dare il suo contributo. Le amministrazioni, in questo senso, devono essere tutte solidali nel contribuire, ciascuna per le proprie possibilità, affinché un progetto bello come questo, che stiamo sposando in tanti in questi giorni, possa crescere e svilupparsi. Lo sport nell’arte, nella cultura, quando – come ho detto in tante altre occasioni – lo sport e la solidarietà percorrono lo stesso tragitto, porta sempre a risultati eccezionali. Da questo punto di vista, l’Ufficio del Garante è a totale disposizione di questa iniziativa.».

Per il garante Russo «Sì, si tratta di un progetto già avviato dall’Ufficio, sotto la guida del mio predecessore, il collega Luca Mugna, che accolgo di buon grado, perché lo sport è una delle attività trattamentali più valide per accorciare le distanze tra il dentro e il fuori le mura, contribuendo così alla realizzazione di una giustizia giusta. Sicuramente sarà un progetto dalla valenza sociale estremamente importante».

Per Rosanna Scopelliti « Ecco perché la Fondazione sostiene pienamente questa iniziativa. Crediamo fermamente che una seconda possibilità sia doverosa per tutti, soprattutto per i più giovani e, in particolare, per i minori. Come Fondazione, sposiamo il tema dell’inclusione e delle diverse abilità, che coinvolge anche le persone private della libertà personale. Questo progetto, infatti, si inserisce nel percorso che già portiamo avanti con il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria sulla messa alla prova. I nostri ragazzi sono felici e orgogliosi di poter partecipare a iniziative di questo genere, perché rappresentano una reale opportunità per essere reinseriti nel tessuto sociale».