MITI E MISTERI METROPOLITANI | Il Gigante
Può sembrare strano ma anche Reggio Calabria fu terra di “giganti” nell’antichità. Oltre ai due leggendari giganti Mata e Grifone, pare che in città sia realmente vissuto un personaggio dalla statura fuori dall’ordinario. Si chiamava Vincenzo Bonachepa e nacque verso la fine del ‘500.
Il gigante Bonachepa
Si narra, e il fatto è riportato dallo Spanò Bolani nella sua “Storia di Reggio Calabria da’ tempi primitivi sino all’anno di Cristo 1797”, che un tempo, in quel di Reggio, come in molte altre parti del mondo, una madre diede alla luce il proprio bambino.
Il parto fu lungo e travagliato e, in preda ai fortissimi dolori, la donna si appellò alla clemenza di San Cristoforo, che secondo la tradizione era anch’esso un uomo grande come una montagna e la cui immagine la donna vide dipinta nella parete della stanza.
Il bimbo crebbe fin da piccolo molto alto, la madre invece era piccola ed esile e il marito non poteva certo definirsi alto. Si può immaginare perciò la meraviglia dei genitori nel vedere il proprio figlio crescere a dismisura.
Vincenzo si faceva, infatti, ogni giorno più alto, tanto da raggiungere una statura e un’altezza talmente straordinarie che nessuno lo chiamò più col suo nome, ma per tutti fu conosciuto solamente come il Gigante. E da paesi vicini e lontani correvano ad ammirarlo.
La caduta che gli offese «la virtù sensitiva ed animale»
Il Gigante, però, non brillava certo di intelligenza, anzi si può dire che fosse piuttosto stupido. E questo non già dalla nascita, ma per un incidente occorsogli quando era ancora un ragazzo.
Un giorno, infatti, Vincenzo si arrampicò su un albero, ma i rami non ressero la sua enorme mole e si spezzarono, facendolo crollare in terra rovinosamente.
Quella caduta gli offese non solo il cervello, ma, per dirla con lo Spanò Bolani, anche la «la virtù sensitiva ed animale».
Da allora, il Gigante visse per sempre in quella misera condizione fino alla morte.
Tombe di giganti a Reggio
Pare, inoltre, che il Bonachepa non fosse l’unico gigante a trovare dimora a Reggio. In passato, scavando nei pressi del monastero di San Francesco d’Assisi fu rinvenuta una tomba molto grande, che accoglieva il corpo di un uomo di smisurata e meravigliosa grandezza, senz’altro di gigante. La tomba riportava un epitaffio con la scritta greca «Epicrattos, che vuol dire d’uomo gagliardo e di gran forza».
Non solo
In un altro luogo, vicino alle antiche fornaci, era stata ritrovata un’altra tomba con un busto di gigante con denti di strana grandezza e peso. Come nella nostra terra siano capitati questi corpi di giganti non è noto. Ma così narrano le leggende e conferma la storia.