Morrone rilegge Giovanni l’Evangelista: «Ci sono anche le ombre, ma viene prima la luce, Buon Natale»
«Noi di Reggio siamo abituati a vedere più le macchie». L’arcivescovo Metropolita invita tutti ad incoraggiarsi per trovare quella «luce che illumina ogni uomo»
«Buon Natale a tutti. Ma che vuol dire?». L’arcivescovo metropolita della Diocesi di Reggio Bova, Mons. Fortunato Morrone l’ha domandato a tutti quelli con cui ha parlato in questi giorni. Il suo augurio, come di consueto è anche un messaggio, rivolto a fedeli e non. La risposta alla domanda posta nella mattina in cui sono stati benedetti i due nuovi mezzi della Polizia locale, la dà lui stesso
«Vuol dire per esempio che, come ci ricorda l'Evangelista Giovanni il giorno di Natale, nel Prologo, che è venuta nel mondo la luce. Però noi umani guardiamo più le ombre che la luce. Ecco, parto da qui per dire quello che noi reggini, noi di Reggio, siamo abituati a vedere più le macchie e le ombre che la luce».
Il vescovo continua sottolineando che «coloro che ci aiutano a vivere al meglio la nostra cittadinanza, e quindi in questo momento la Polizia Urbana, fanno di tutto per renderla, con tutti i loro limiti, possibilmente godibile, come tutte le altre forze che ci aiutano in questo. E però noi guardiamo sempre quel 5% che non va, che non funziona, quelle criticità».
«Il resto non lo vediamo», rimarca Morrone, dal quale arriva una sorta di amorevole supplica: «Ecco, incoraggiamoci. Certo, possiamo superare le criticità, ma se battiamo il chiodo sulle criticità soltanto, dimenticando il bene che c'è, che si fa nel quotidiano, il nascondimento, come succede a casa tua? Pensa, a casa tua chi viene a vedere il bello che fai nel quotidiano? Nessuno. Ma appena sgarri poco poco, zac, sei tagliato fuori. No, la vita non è questa. Giovanni l’Evangelista nel Prologo ci dice “veniva nel mondo la luce vera, che illumina ogni uomo”. E certo, poi ci sono anche le ombre, ma viene prima la luce. Auguri, buon Natale».