Museo del mare, R. Marine Group: «Ci aspettiamo un impegno tangibile per il bene della nostra comunità»
Riceviamo e pubblichiamo da Federico Rosmini di R.Marine Group:
«È interessante riflettere sul fatto che, dopo tre anni dall’obbligo assunto dall’amministrazione comunale di delocalizzare l’attività della RMARINE in un altro sito, la questione si trovi ancora nelle sedi giudiziarie, che ricordiamo ci hanno già dato ragione diverse volte. Ci si chiede: come mai non si siano trovati accordi concreti? Perché il Comune ha ritenuto necessario ricorrere al Consiglio di Stato dopo un protocollo di intesa firmato da loro e due sentenze del TAR? E perché il Comune non è intervenuto tempestivamente, considerando che, come dichiarato dal Dott. Romeo, non vi è alcuna volontà dell’amministrazione comunale di contrapporsi a un’attività produttiva che opera sul territorio?
Gli atti ufficiali avrebbero dovuto già far comprendere ai nostri rappresentanti comunali, che dovrebbero ben conoscere la situazione, l’importanza della salvaguardia delle attività economiche e, soprattutto, dell’immagine dell’amministrazione stessa. Prima di firmare il protocollo d’intesa e assumere gli impegni legati alla delocalizzazione, l’amministrazione avrebbe dovuto considerare i documenti presentati dal RMARINE che richiedeva un confronto per anticipare i tempi e evitare questo inaccettabile ritardo . È giunta l’ora che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità con celerità.
Le chiacchiere stanno a zero; qui ci sono dipendenti con famiglie, clienti, aziende charter, pescatori e, soprattutto, forze dell’ordine, in particolare quelle di natura speciale (SAR), da salvaguardare con priorità.Se l’amministrazione comunale ha anche solo l’idea che l’azienda nautica in questione, a scadenza della concessione, perda il diritto di esercitare le proprie funzioni a causa di un chiaro e palese errore di gestione degli obblighi assunti, si tratta di un evidente errore di lettura della situazione, poiché sarebbe un chiaro parallelismo di giustizia contro giustizia, e non giustizia contro giudizio o interpretazione.
La nota attività nautica opera sul territorio da un cinquantennio e possiamo affermare con fermezza che non è né il modo di fare politica né il modo di operare sul territorio quello di proporre e attuare sistemi di gestione e investimenti visibili, accompagnati da false promesse elettorali. Un impegno sottoscritto ben tre anni fa, supportato da due sentenze del TAR e una prima sentenza del Consiglio di Stato, ha già ribadito la necessità di osservare tali obblighi “con urgenza”. L’inottemperanza a queste decisioni comporta conseguenze legali.
È fondamentale che la situazione venga affrontata con serietà e che vengano intraprese azioni concrete per onorare gli impegni assunti, garantendo così il rispetto della legge, il benessere del territorio e la salvaguardia delle imprese. Poiché oggi la questione riguarda R Marine Group, ci si chiede: e domani?
Personalmente, da reggino e operatore economico di questa città, mi sarei aspettato un po’ più di diligenza e serietà da parte di coloro che hanno ricevuto il mio voto, credendo che le cose potessero cambiare, vista la giovane età e la lunga storia che li lega al territorio. Tuttavia, il riscontro ottenuto è solo un feedback palesemente chiaro di una giovane era politica allo sbaraglio. La fiducia in un’amministrazione non dovrebbe mai essere tradita. La politica non è questa.
Non ci si può basare sul grado che la società ci attribuisce senza prendersi le dovute responsabilità. Ci aspettiamo un impegno tangibile per il bene della nostra comunità, oltre a una salvaguardia mirata del territorio e dell’azienda con i suoi lavoratori, e ribadisco: clienti, società di charter e forze dell’ordine, anche speciali (SAR), al suo interno. La questione non meritava questa indifferenza. Temporeggiare sulla scadenza della concessione, richiamando l’attesa dell’esito delle sedi competenti, quando mai si sarebbe dovuto arrivare a questo, data la chiarezza del protocollo d’intesa, è un gesto vigliacco. L’osservanza delle normative e degli impegni assunti è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle esigenze di tutti i cittadini, e questo non è il modo di comportarsi».