Guardando lo Spazio infinito e oltre, Gabriella Arrigo da Reggio all'International Astronautical Federation: «Un mondo parallelo essenziale per la nostra vita»
VIDEO | Ospite del format negli studi del Reggino.it, la neo presidente, originaria di Reggio Calabria, del massimo organismo internazionale nel campo astronautico, parla della duplice missione di esplorazione e ricerca e illustra gli obiettivi del mandato triennale che l'attende
Con la reggina Gabriella Arrigo la presidenza dell’Iaf, International Astronautical Federation (Federazione internazionale astronautica), che raggruppa le agenzie spaziali di 82 paesi del mondo ed è il massimo organismo internazionale nel campo astronautico, è tornata all'Italia dopo 58 anni.
La sua proclamazione è avvenuta lo scorso ottobre a Sidney, durante il 76° International Astronautical Congress. Ospite della nuova puntata del nostro format A tu per tu, Gabriella Arrigo, che guiderà l’Iaf per il prossimo triennio, ha illustrato alcuni punti strategici della sua agenda negli studi del Reggino.it.
Formatasi tra Reggio e Messina, Gabriella Arrigo dal 1992 opera nell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) come esperto in relazioni internazionali e qui, ancora oggi, è il Direttore degli Affari Internazionali. Dal 2019 al 2021 è stata vicepresidente della stessa International Astronautical Federation (Federazione internazionale astronautica).
«È veramente una grande emozione ed è un grande onore non solo perché la presidenza dell’Iaf rappresenta il massimo riconoscimento per una carriera nella comunità spaziale internazionale, nell'ambito della quale opero e ricopro incarichi da quasi 35 anni, ma anche perchè questa prestigiosa presidenza torna con me nel mio Paese. In questa occasione sono oltremodo contenta di condividere questo traguardo anche con la mia regione e la mia città di origine».
La Mediterranea nello spazio
Una terra di origine dove la ricerca spaziale è un ambito che vede coinvolta in numerosi progetti, e già da alcuni anni, in collaborazione con l'agenzia spaziale italiana ed europea proprio l'università Mediterranea di Reggio, anche membro dell'International Astronautical Federation (Federazione internazionale astronautica).
«Anche l'università della Calabria - ha spiegato Gabriella Arrigo - collabora su progetti in particolare scientifici. L'università di Reggio Calabria, con quella di Catanzaro, è anche impegnata su aspetti di estrema attualità legata ai ritorni della tecnologia spaziale sulla terra, all'utilizzo delle applicazioni e alla loro commercializzazione. Sono impegnate su grandi sfide come l'economia spaziale e il diritto dello spazio sempre più necessario per stringere accordi e promuovere negoziazioni essenziali tra paesi, per esempio, finalizzate a andare su Marte tutti insieme, per esplorare o per studiare e fare ricerca utilizzando i dati che le stazioni spaziali rimandano sulla Terra».
Verso lo spazio e dallo spazio
C'è dunque una tensione dell'uomo verso lo spazio e la sua esplorazione ma c'è anche un flusso di rimando dallo spazio all'umanità, dati ormai essenziali alla vita e alla sicurezza, satelliti che governano settori strategici.
«Lo spazio sicuramente è un settore multidimensionale multidimensionale. Non si tratta solo di esplorarlo. Gli strumenti sono di due tipi - ha spiegato ancora Gabriella Arrigo, neopresidente dell’Iaf - quelli che ci permettono di andare dalla Terra verso lo spazio profondo per fare esplorazione robotica o umana. E poi ci sono i satelliti, i radar, i sensori che guardano la Terra garantendo l'uso quotidiano di telefonini, di sistemi di navigazione satellitare Gps, di energia, rendendo possibili, per esemplificare ancora di più, le transazioni che ogni giorno eseguiamo. I sensori di osservazione della terra controllano praticamente tutto il territorio, le coste, i mari, costituendo uno strumento altrettanto essenziale per garantire la sicurezza nazionale.
In questo senso gli asset spaziali sono veramente strategici per ogni paese sempre di più. Tra i miei impegni dei prossimi anni, unitamente a quello di facilitare la partecipazione ai processi dei paesi emergenti e in via di sviluppo, individuando strumenti finanziari per aiutare le nazioni in difficoltà, ci sarà proprio quello della comunicazione. Occorre trasmettere l'importanza dello spazio non solo nell'ottica dell'esplorazione. Dobbiamo essere consapevoli che il digitale, ormai così dentro le nostre vite, è controllato dai satelliti e che su c'è un mondo parallelo».
Il dialogo tra le comunità scientifiche
Nonostante il momento non facile a livello geopolitico come l'attuale, come già avvenuto in passato, le comunità scientifiche devono continuare a collaborare. «In questa ottica posso affermare che da presidente dell'Iaf il mio impegno sarà anche un ritorno alle origini della Federazione, nata nel 1951 durante la Guerra fredda per permettere alle comunità scientifiche dei due Blocchi di dialogare. Oggi penso che i blocchi siano più di due e siano tanti di diversa natura, politici, economici e culturali. Quindi c'è la necessità, almeno in alcuni settori, che sia lo spazio a favorire il dialogo tra tutte le comunità scientifiche».
E la storia può già contare su esperienze incoraggianti in questa direzione.
«La stazione spaziale internazionale, storicamente presente nell'orbita bassa, quella più vicina alla terra, coinvolge Stati Uniti, la Russia, il Canada, il Giappone e tutti i paesi europei. Essa è proprio il risultato del dialogo tra i due Blocchi all'epoca ed è un progetto che ho sempre definito una Cattedrale nello Spazio. Nonostante i conflitti bellici, sulla stazione spaziale si è sempre continuato a collaborare. È una di quelle zone franche dove la scienza si continua a fare.
A bordo della stazione spaziale internazionale ci sono dei laboratori dove si eseguono ricerca ed esperimenti. La stazione spaziale cinese ha raggiunto l'orbita bassa ormai da alcuni anni. E anche loro fanno sperimentazione.
La stazione spaziale internazionale - ha concluso Gabriella Arrigo, neopresidente dell’Iaf - è un grande progetto di collaborazione internazionale che si sta, però, trasformando. Probabilmente nei prossimi anni finirà nel senso che i nuovi attori dello spazio sono gli attori privati. Ci sono ormai le grandi aziende americane Space X Amazon, Axiom che stanno costruendo i loro moduli commerciali. Quindi probabilmente ci sono e questa e qui parliamo di New space economy. Quindi ci sarà un'evoluzione anche in questo senso per viaggiare verso i prossimi obiettivi dell'esplorazione, ossia la Luna e Marte».