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20/06/2023 ore 19.00
Società

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI | Maturità: quando saltò per "colpa" di una suora

L’esame più temuto dagli studenti compie 100 anni e da allora fu rinviato solo una volta per via del trafugamento delle tracce della prova di italiano a causa di una suora
di Marina Crisafi

Chi deve sostenerlo si affida ai portafortuna o ai riti “propiziatori”, studia fino agli ultimi istanti con affanno o, al contrario, trascorre la notte prima degli esami a fare baldoria per “allentare” lo stress. Chi lo ha sostenuto, invece, se lo ricorda, ancora, a distanza di anni con affetto o rabbia, a seconda dei casi. Parliamo dell’esame di Stato, il più atteso e il più temuto, da tutti gli studenti che quest’anno compie ben 100 anni. E che da allora ebbe soltanto un paio di “sabotaggi” ma fu rinviato una sola volta per “colpa” di una suora!

In 100 anni un solo rinvio!


Intanto, partiamo col dire che il “responsabile” del panico di intere generazioni di diciottenni ha un nome e cognome: Giovanni Gentile. Ministro della pubblica istruzione di Mussolini e, insieme a Benedetto Croce, maggiore esponente del neoidealismo filosofico, fu l’artefice della riforma della pubblica istruzione e dell’introduzione della famigerata maturità al termine degli studi liceali, necessaria per conseguire il “pezzo di carta” che avrebbe aperto le porte dell’università o del lavoro.
Da allora l’esame di stato subì soltanto sabotaggi (a parte la perdita delle tracce da parte di un prof di Milano in un autobus nel 1948): uno a causa del “furto” della prova di latino, il secondo per il trafugamento delle tracce della prima prova che costò un rinvio dell’esame!
Ecco come andarono i fatti.

Il “furto” della prova di latino


Correva l’anno 1984. Allo scoccare della maturità, qualcuno in un liceo classico di San Severo (Foggia) trafugò la busta sigillata contenente la versione di latino così come il tema di italiano.
Si scatenò l’agitazione generale ma si corse subito ai ripari, si avvisarono immediatamente i provveditori e il ministero si mise all’opera per la pronta sostituzione dei temi e della versione.
Per i temi si ovviò con i titoli di riserva, mentre per il latino rischiava di saltare l’intera prova nazionale perché tutte le buste recapitate alle scuole sede di esami di maturità vennero annullate.
Ma già la sera stessa le prefetture ricevettero le nuove versioni e al mattino le comunicarono alle sedi d’esame.
Così gli autori del gesto videro sfumare la possibilità di farla franca e la seconda prova si svolse regolarmente.
Certamente, però, il caso più clamoroso che provocò addirittura il rinvio delle prove di maturità fu quello del 1976.

Lo “scherzo” che fece rinviare gli esami


Era il 30 giugno 1976, con l’Italia immersa negli anni di piombo e in piena austerity, quando un gruppo di studenti riuscì a realizzare il sogno di tutti i maturandi: trafugare le tracce!
Alla vigilia della prova di italiano, infatti, un “sedicente” provveditore telefonò ad una scuola magistrale di Vigegano diretta da suor Delia Calvia.
Il truffatore chiese di aprire le buste dei temi di italiano che erano chiuse in cassaforte millantando errori che dovevano essere corretti e ordinò alla sorella di leggere le tracce al telefono.
La suora sulle prime esitò ma poi cedette alle sollecitazioni dell’interlocutore e lesse le tracce contenute nei plichi sigillati tenuti in cassaforte.
L’impostore troncò subito la comunicazione e suor Delia capì di averla combinata grossa e avvisò il provveditore. Venne messo al corrente anche il ministro Malfatti e in quell’occasione non ci fu il tempo di ricorrere al piano B e gli esami furono rinviati di ben 4 giorni.
Suor Delia pagò cara la sua ingenuità. Non solo il suo volto finì su tutte le pagine dei giornali, ma il ministro Malfatti inoltrò denuncia all’autorità giudiziaria che culminò con una condanna dalla Corte dei conti per danno erariale (decisione n. 172 del 14 giugno 1979) provocato dalla violazione del dovere di custodia.
La povera suor Delia è ormai venuta a mancare da molti anni, ma la clamorosa vicenda che la vide, suo malgrado, protagonista è ricordata ancora oggi.