Ponte sullo Stretto, la megaopera che continua a dividere: un italiano su tre non condivide il progetto
Il Ponte sullo Stretto non riesce ancora ad unire … gli italiani. Dopo l’ok del Cipess che ha dato il via libera alla progettazione definitiva e l’attesa per la Corte dei Conti che ormai arriverà a settembre, tutta l’attenzione si è spostata sull’annunciata apertura dei cantieri che per la verità slitta già da un po’ di tempo.
Fatto sta che la megaopera ha occupato negli scorsi giorni larga parte delle prime pagine dei quotidiani nazionali e internazionali. Oggi invece è Repubblica ad offrire una rilevazione che non aggiunge molto al dibattitto, visto che il Ponte fino ad oggi non ha sempre diviso l’opinione pubblica, e non solo a livello territoriale, ma che può dare la dimensione del dibattito che continuerà ad esserci attorno all’opera.
Secondo il sondaggio pubblicato «nel complesso questo progetto è condiviso dal 28% del campione nazionale intervistato da Demos». In altre parole meno di 1 italiano su 3 si è detto convinto e d’accordo col progetto. Peraltro, fa notare Repubblica, il consenso non raggiunge – e neppure si avvicina alla – la maggioranza in nessuna area del Paese.
La domanda posta è: Su una scala da 1 a 10, nella quale 1 significa totalmente contrario e 10 totalmente d’accordo, quanto si direbbe d’accordo con la proposta di realizzare il ponte sullo stretto di Messina?
Come vedremo dalle informazioni sulla rilevazione il sondaggio è stato svolto a maggio, quindi lontano dalle luci della ribalta mediatica volute dal ministro alle Infrastrutture Salvini nei giorni scorsi. Il risultato ha quindi fatto registrare che per il 71% degli intervistati non è d’accordo (da 1 a 5) e che il 28% ha valutato positivamente l’opera (tra 6 e 10), con l’1% che “non s/non risponde”.
Tenendo conto dell’area geografica di appartenenza, la rilevazione ha poi fatto emergere che nelle regioni del Nord – da dove è partita anche una polemica all’indirizzo di Salvini per le risorse che sarebbero state sottratte al Nord, patria della Lega – il grado di approvazione oscilla tra il 24 e il 18% (Nord ovest, Nord est e Centro Nord), e cresce sensibilmente man mano che si scende verso il mezzogiorno: d’altra parte al Centro sud è il 35% degli intervistati a ritenere utile l’attraversamento stabile che poi al Sud e isole trova consensi nel 31% degli intervistati.
Altro spunto della rilevazione è l’appartenenza politica. Neanche a dirlo, coloro che sono propensi alla costruzione del Ponte sono viciniai partiti che formano la maggioranza di governo, con al primo posto la Lega, che è anche il partito del ministro Salvini a cui va riconosciuta la paternità, almeno in questa fase, del progetto. Il carroccio fa contare il 63%, oltre i due terzi degli intervistati si è detto favorevole. Poi a seguire Fratelli d’Italia e Forza Italia a cui si unisce anche Italia Viva col 63%. Coloro che si riconoscono in Azione fanno segnare il 51%, mentre la percentuale continua a scendere se ci si ritrova nelle posizioni dei partiti di opposizione, fino ad arrivare al 32% fatto segnare dai simpatizzanti del Pd.
Bonelli: «Il Ponte divide ed è lo spreco del secolo»
«Il sondaggio pubblicato oggi da Repubblica parla chiaro: meno di un italiano su tre vuole il Ponte sullo Stretto. È la conferma che la nostra battaglia è giusta: difendere i soldi pubblici da un’opera faraonica che sottrae risorse alle vere priorità del Paese, come la messa in sicurezza del territorio, le scuole, gli ospedali e il trasporto locale».
Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, secondo cui quello del Ponte rimane lo spreco del secolo: «14,5 miliardi di euro per un progetto basato su carte vecchie di decenni, riesumato senza una nuova gara e con un contratto Eurolink che aggira ogni concorrenza».
Per Bonelli Salvini continua a nascondere un dato fondamentale: quanto dovranno pagare gli italiani di penale se l’opera non verrà realizzata. «Noi sappiamo che supererà 1,5 miliardi. Perché non lo dice chiaramente? Quest’opera non unisce, ma divide: divide i bisogni reali dei cittadini dalle fantasie propagandistiche di Salvini, divide la tutela dell’ambiente e la sicurezza dalle promesse irrealizzabili».
Infine l’affondo: «È inaccettabile che, per dare l’ok al Ponte, siano stati scavalcati gli organismi pubblici che avrebbero dovuto valutarlo. La verità è che Matteo Salvini sta facendo propaganda elettorale con i soldi degli italiani, mentre il Paese ha bisogno di tutt’altro».
Il sondaggio
Il sondaggio è stato realizzato da Demos & Pi per La Repubblica. La rilevazione è stata condotta nei giorni 14-15 maggio 2025 da Demetra con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale intervistato (N=1.009, rifiuti/sostituzioni/inviti: 2.540) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 3.1%).