Protezione speciale per J., l'Usb: «Tribunale reggino riconosce diritti umani sopra imposizioni Decreto Cutro»
Il Tribunale di Reggio Calabria ha recentemente accolto il ricorso presentato in favore di J., cittadino gambiano, riconoscendogli la protezione speciale nonostante le restrizioni imposte dal cosiddetto “Decreto Cutro”. J., da anni assistito dallo sportello dei diritti “Soumaila Sacko” dell’USB Lavoro Migranti, si trovava in una situazione di limbo legale, in cui rischiava l’espulsione a seguito del mancato rinnovo del suo precedente permesso di soggiorno. Questa situazione è diretta conseguenza delle diverse riforme introdotte negli ultimi anni che, in nome della “sicurezza”, hanno limitato progressivamente i diritti dei lavoratori stranieri.
Il caso di J. rappresenta una vittoria non solo per i diritti fondamentali, ma denuncia anche l’ingiustizia dell’attuale sistema di protezione internazionale in Italia. Tale sistema continua a negare la regolarizzazione a migliaia di persone, obbligandole a vivere in condizioni di ghettizzazione, esclusivamente a causa della mancanza di un documento. Nonostante il “Decreto Cutro” abbia ufficialmente abolito la protezione speciale, tale diritto rimane sancito dall’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU), un trattato internazionale di superiore forza e valore rispetto alla normativa italiana. Le restrizioni imposte dal decreto, infatti, non fanno altro che obbligare migliaia di migranti a ricorrere ai tribunali, rallentandone i tempi decisionali e imponendo su migranti e comunità pesanti costi umani ed economici.
«In questi anni, abbiamo trovato in J. una persona seria e umile, un lavoratore infaticabile costretto a lavorare in nero a causa della mancanza dei documenti» afferma il sindacato USB. «Siamo felici per lui, anche se ci mancherà: con il permesso di soggiorno ottenuto, J. è pronto a lasciare le condizioni precarie in cui ha vissuto troppo a lungo. La sua storia dimostra come la repressione e la cancellazione dei diritti non siano soluzioni per migliorare le condizioni inumane dei ghetti». Solo una politica seria di regolarizzazione potrà offrire un futuro dignitoso a chi, come J., contribuisce attivamente al paese e desidera costruirsi una vita migliore qui, in Italia.
L’USB Lavoro Migranti evidenzia anche l’importanza dell’impegno dell’avvocato Santino Piccoli e del proprio sportello legale nella difesa dei diritti fondamentali. «Continueremo a lottare per il rispetto dei diritti umani di ogni persona e per una riforma normativa che metta fine a repressione e negazione dei diritti, favorendo la regolarizzazione e l’integrazione sociale», afferma il sindacato nella nota stampa.