Punta Calamizzi, la fondazione di Reggio e Torre Lupo: il Parco Lineare Sud riscopre la sua identità - VIDEO
La conoscenza o la riscoperta della storia di un luogo genera appartenenza, identità e, dunque, futuro. Questo lo spirito che ha animato l’incontro “Un parco in linea. Narrazioni, dialoghi e visioni” promosso dai comitati di quartiere Torre Lupo e Ferrovieri Pescatori, per raccontare il luogo antico che oggi ospita il Parco lineare Sud di Reggio Calabria e per delineare le prospettive di questa nuova importante opera, senza dimenticare tuttavia le criticità ancora esistenti.
«La nostra idea – ha spiegato Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio – è quella di partire dalle radici per guardare al futuro, quindi esplorare la dimensione archeologica, storica e culturale della fondazione della città presenti in questo luogo. Ciò, unitamente a tutto il lavoro svolto dall’amministrazione comunale di Reggio Calabria, attende di essere portato a pieno compimento con la restituzione a una comunità consapevole dell’importanza di questo luogo e della sua rilevanza.
La comunità si deve riappropriare di questi luoghi, sentirli suoi. Tutto ciò pur continuando a segnalare che occorre intervenire al più presto sulla balneabilità, collegando tutti gli scarichi, che oggi riversano nel mare, verso il depuratore. Il parco è sul mare. Dunque senza la fruibilità del mare questa opera resta un’incompiuta. Noi speriamo di poter vedere concluso questo capitolo». Così Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio.
Il parco e il “suo” mare
«Il parco Lineare Sud – ha spiegato Gabriella Caridi, presidente del comitato di quartiere Torre Lupo di Reggio – non è ancora vissuto dalla cittadinanza. Unitamente alla balneabilità occorre lavorare su tante situazioni ancora aperte come la mancata fruizione del lido e della Casa del Pescatore che ancora non sono andati a bando per essere gestiti. Siamo una città che vive sul mare ma non siamo una città di mare, risorsa che invece maltrattiamo. Ci sono, dunque, certamente una serie di criticità che noi vogliamo che sia affrontate e superate ma vogliamo anche vedere questo parco nel futuro come parco aperto ai bambini, con percorsi urbanistici tattili, e piste ciclabili, isole pedonali stagionali e magari anche un’esposizione temporanea o permanente dei reperti che sono stati ritrovati nel tempo e anche durante i lavori della realizzazione del parco. Con questo incontro vogliamo proprio invocare un nuovo inizio per questo luogo». Così Gabriella Caridi, presidente del comitato di quartiere Torre Lupo di Reggio.
Una bellezza diffusa
L’incontro, moderato da Antonella Postorino presidente per gruppo Xiphias, associazione di Sviluppo Culturale, si è svolto presso il Villaggio dei Giovani di Attendiamoci onlus che da oltre un decennio ha sede in un bene confiscato che insiste nella zona del Parco Lineare Sud.
«Ormai questo villaggio da più di 10 anni – spiega Alfredo Pudano, presidente di Attendiamoci onlus – si fa promotore di un messaggio di cambiamento positivo. In un luogo che è un bene confiscato alla mafia, dove in un passato ormai lontano di progettava morte, oggi tantissimi giovani parlano di vita. Siamo dunque lieti di ospitare un incontro che parla di narrazioni, dialoghi e visioni, perché solo con una visione chiara si riesce a dialogare all’interno del territorio e ad alimentare una narrazione nuova e lontana dal disfattismo. Una narrazione nuova di cui ci sentiamo parte come ci sentiamo sostenitori del dialogo che certamente traccia segni di apertura e non di chiusura come quello che stiamo subendo in questi giorni con la dismissione della Casa dei Giovani in zona Eremo.
A volte si ha la sensazione che si perdano di vista le priorità e il bene che da anni si fa e si produce per questa terra. Speriamo e siamo convinti che nella visione di un domani migliore non ci siano chiusure ma cambiamenti positivi.
Infine va da sé che la nostra speranza è quella di vedere attorno a noi non solo la bellezza naturalistica degli orizzonti infiniti che questo parco lineare offre ma anche decoro e servizi per consentire ai ragazzi di essere pienamente felici nel godere di questo luogo». Così Alfredo Pudano, presidente di Attendiamoci onlus.
Il luogo e la sua identità
Al centro della visione del futuro c’è la consapevolezza delle radici. «L’aspetto innovativo di questo parco – evidenzia Antonella Postorino presidente per gruppo Xiphias, associazione di Sviluppo Culturale – è di essere a contatto con il mare. Dunque occorre partire dalla consapevolezza del luogo e della sua storia millenaria e poco conosciuta. È importantissimo restituire l’identità al luogo.
Qui siamo fuori dalle mura dalla cosiddetta antica città di Reggio, a un passo da Punta Calamizzi, luogo di approdo e di fondazione della Città. Poi c’è la storia di San Paolo e poi ancora Torre Lupo. Tutto questo e molto altro ci restituiscono il valore di questo luogo, la sua identità che è anche quella di chi vive qui. È anche la nostra identità di cittadinanza», sottolinea ancora Antonella Postorino presidente per gruppo Xiphias, associazione di Sviluppo Culturale.
«Qui sorgeva Torre Lupo, antica fortificazione risalente alla metà del cinquecento, edificata con funzione di difesa costiera. Dunque una torre di avvistamento per segnalare l’eventuale avvicinarsi oppure lo sbarco delle navi piratesche che venivano ad invadere il nostro territorio. Sempre qui, poi, fu edificata negli anni 30 una stazione di riconoscimento per le navi e, vista la vicinanza all’aeroporto, anche per gli aerei. Una stazione molto utilizzata durante la Seconda guerra mondiale, quindi per proteggere il territorio anche in epoca assolutamente contemporanea», conclude lo storico e fotografo Giuseppe Zangari.
In occasione dell’incontro sono intervenuti anche Lucia Zavettieri, dirigente scolastico liceo artistico Preti Frangipane, Fabio Colella, dirigente del Circolo Velico reggino, Domenico Stilo, presidente Asd Pianeta Mare, Giuseppe Livoti, presidente associazione Le Muse, Stefano Iorfida, presidente associazioni culturale Anassilaos e l’attore Gigi Miseferi.