Sezioni
21/06/2023 ore 14.01
Società

Reggio, al via gli esami di maturità tra emozioni e preoccupazioni - FOTO e VIDEO

Siamo stati al liceo scientifico Leonardo Da Vinci per raccogliere le impressioni prima dell’ingresso in aula nel giorno della prima prova scritta di Italiano
di Anna Foti

«Il dizionario di lingua italiana, tre penne, una bottiglietta d’acqua e un ventaglio, in caso ci fosse necessità». Ecco cosa porta nel suo zaino una studentessa del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria in uno dei giorni che forse non dimenticherà mai. Fa eco la sua compagna che invece del ventaglio, per fronteggiare il caldo, ha pensato che avrebbe potuto avere bisogno di zuccheri. Così ha portato «un succo di frutta che non può mai mancare».

Si cerca di smorzare l’ansia e di governare l’emozione, in vista della prima prova scritta di Italiano degli esami di maturità. Convivono preoccupazione ed emozione tra i ragazzi che, in attesa di entrare, questa mattina quasi invadevano il tratto di via Possidonea di fronte all’ingresso del liceo. Qualcuno teme più la prova odierna anche se i più quella di domani, di matematica.

In tanti hanno sottolineato la particolarità del loro percorso scolastico che proprio all’inizio del triennio è stato segnato dalla pandemia. La didattica a distanza e la socialità improvvisamente sacrificata sono state avvertite come limitazioni anche al loro percorso di apprendimento. «Speriamo che il Ministero ne tenga conto», dice uno studente mentre invoca una traccia su Italo Svevo. In un modo o nell’altro l’esame di maturità è arrivato e con esso il futuro.

In tanti studieranno a Messina, qualcuno forse a Cosenza e Catanzaro. Sono anche tanti, però, coloro che andranno fuori. Una giovane addirittura vorrebbe studiare Psicologia in Australia per mettere a frutto il percorso di lingua nella sezione Cambridge.

Insomma l’esame di maturità si conferma un momento di svolta nella vita giovanile. Un momento che anche in genitori rivivono accompagnando i figli, forse anche con uno stato di apprensione maggiore.

Qualcuno ha potuto attendere fino all’ingresso. E tra loro qualcuno, anche particolarmente emozionato, ha condiviso con noi uno stato d’animo in clima amarcord. Qualcun altro ha preferito restare riservato. C’è chi rivive il proprio di decenni addietro definendo quello di oggi un secondo esame di stato ancora più difficile. Chi attraversa le generazioni e dopo avere accompagnato i figli oggi accompagna i nipoti, sorprendendosi che quell’emozione sia sempre intensa e non passi mai.

Adesso i ragazzi sono tutti dentro. «Speriamo che diano il meglio», dice una mamma.