Sezioni
05/10/2025 ore 18.26
Società

Reggio, bestemmie in radio: la Chiesa Cristiana di Catona chiama in causa l'Ordine dei giornalisti

Il pastore Zappia: «Da troppo tempo, oramai, si è superato il limite della libertà di espressione e di stampa»
di Redazione

«L’Associazione Religiosa “Chiesa Cristiana Gesù Cristo è il Signore” di Catona non può restare in silenzio dopo l’inaccettabile episodio verificatosi durante la trasmissione “Talk Sport” su Radio Antenna Febea. Durante il programma, un ascoltatore, intervenuto telefonicamente, ha bestemmiato in diretta per ben due volte, e i conduttori Giovanni e Dario Baccellieri non solo non hanno preso le distanze, ma hanno risposto con risate e ringraziamenti, come se tale atto fosse in qualche modo opportuno. Questo gravissimo atto non è né accettabile né tollerabile». A riportarlo in una nota è il pastore responsabile Franco Zappia.

«Così come nostro fratello Don Giovanni Zampaglione ha rimarcato nel suo comunicato, gli ascolti non si costruiscono con offese, volgarità o bestemmie. Quando un programma radiofonico accetta e persino ride della bestemmia, non solo alimenta la cultura dell’irriverenza e della discriminazione, ma manda un messaggio aberrante: che l’odio e la violenza verbale possano essere tollerati e addirittura divulgati attraverso gli organi di comunicazione pubblica».

«Questo episodio, purtroppo condito con una lunghissima serie di altri attacchi e battute denigratorie a danno della nostra Associazione religiosa e della nostra comunità cristiana, ci ha profondamente ferito e turbato. Da troppo tempo, oramai, si è superato il limite della libertà di espressione e di stampa, che nel caso della suddetta trasmissione radiofonica è scaduta in una vera e propria gogna mediatica e bufera diffamatoria, dove ogni giorno la nostra fede viene crocefissa assieme alla dignità e alla libertà di professare un credo da parte dei tantissimi uomini, donne, bambini e anziani che ogni giorno frequentano la nostra struttura e spendono la propria vita a favore dei bisognosi in una realtà religiosa che, nella piena trasparenza e libertà, è stata ed è ancora uno dei punti di riferimento cardine del cristianesimo nella nostra città».

«Abbiamo dovuto sopportare quotidianamente una persecuzione mediatica da parte dei due giornalisti Giovanni e Dario Baccellieri, mentre con scherno e spacconeria tutti i giorni hanno usato vilipendere costantemente la nostra fede in diretta nazionale. Non è più una questione di libertà di espressione, ma di diffamazione e offesa gratuita, che calpesta il diritto di ogni persona di praticare la propria fede in serenità, senza doversi preoccupare di essere bersagliata da insulti, provocazioni e cattiverie ogni giorno. Non possiamo permettere che la nostra Associazione religiosa venga vilipesa pubblicamente da chi si considera giornalista, ma che poco ha a che fare con il vero giornalismo al servizio dell’informazione del popolo».

«La libertà di espressione non può mai giustificare l’offesa gratuita e il disprezzo per chi crede. Ogni volta che qualcuno offende Dio, rifiuta l’amore che Gesù Cristo ha portato nel mondo. Gesù Cristo ha sofferto per ognuno di noi, è morto sulla croce per la nostra salvezza e più che questo è risorto. Ogni bestemmia è un atto di rinnegamento di quel sacrificio e di quell’amore immenso che Cristo ha avuto per noi. Chi offende Dio in questo modo offende ogni valore umano, e dimostra una totale cecità e ignoranza del significato della fede cristiana».

«Non resteremo in silenzio. La nostra voce si alza per la verità e la giustizia. Non permetteremo che la blasfemia, la volgarità e gli insulti continuino a passare come normali espressioni di opinione. Continueremo a lottare per il rispetto della nostra fede cristiana, per la difesa del nome di Gesù Cristo e per il diritto di ogni credente a non essere deriso. Lottiamo per una società che rispetti la fede e che, attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, possa crescere nella verità e nell’amore».

«Per quanto sopra, chiediamo con fermezza l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti per far rispettare il Codice Deontologico, che questa radio sta chiaramente trasgredendo. Chiediamo l’apertura di un’istruttoria sul comportamento dei conduttori Giovanni e Dario Baccellieri, con l’esame delle eventuali sanzioni disciplinari o, addirittura, della chiusura della trasmissione, poiché da tempo questa non è più una questione di libertà di espressione, ma di vera e propria diffamazione. La nostra Associazione si è già mossa legalmente per tutelare i propri diritti e quelli dei nostri membri, perché non possiamo permettere che chiunque frequenti la nostra Associazione religiosa venga quotidianamente bersagliato da insulti, provocazioni e cattiverie».

«Invitiamo tutti coloro che si occupano di comunicazione a riflettere sul loro ruolo di educatori della società. Quando si usa il linguaggio per offendere, invece di educare, si tradisce la fiducia di chi ascolta. Il giornalismo deve servire il bene comune, non alimentare il rancore e l’intolleranza» conclude Zappia.