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24/11/2025 ore 12.50
Società

Reggio Calabria, l’appello della CISL: «Costruiamo un patto civico contro ogni forma di violenza»

La segretaria generale Nausica Sbarra richiama la Città Metropolitana a una responsabilità quotidiana: «La rassegnazione non ci appartiene. La violenza si previene insieme, nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro».

di Redazione

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la segretaria generale della CISL della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Nausica Sbarra, rivolge un appello forte e diretto «ai giovani, alle lavoratrici e ai lavoratori, alle donne, agli uomini, ai pensionati e a tutte le persone che credono in un futuro migliore». Un messaggio che rifiuta ogni forma di retorica per richiamare l’intera comunità a una responsabilità concreta e quotidiana.

Sbarra sottolinea come, anche nel territorio metropolitano reggino, «qualcosa stia cambiando davvero», grazie al coraggio delle donne che denunciano, alla vicinanza delle comunità e soprattutto all’impegno delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. «Ascolto, presenza, professionalità e fermezza stanno restituendo fiducia – afferma –. Ogni caso portato alla luce è un passo avanti per la società».

Ma la segretaria ribadisce che il percorso non può limitarsi «ai confini di un’aula giudiziaria né alle ventiquattr’ore di una ricorrenza»: la violenza si combatte ogni giorno, attraverso un’azione diffusa che parte dalle famiglie, prosegue nelle scuole, si estende ai luoghi di lavoro e attraversa tutti gli spazi della vita sociale.

Da qui l’invito della CISL a «costruire un grande patto civico e morale», fatto di scelte quotidiane e non di proclami: contrastare le sopraffazioni più evidenti, ma anche quelle più sottili, quelle normalizzate, che rappresentano il terreno su cui crescono le violenze più gravi.

«La CISL vuole essere protagonista di questo impegno – prosegue Sbarra – non per merito, ma per responsabilità. La dignità della persona è il cuore del nostro agire sindacale». Il sindacato ribadisce la propria vicinanza a chi denuncia e a chi cerca protezione, alle istituzioni impegnate nella tutela, agli operatori che affrontano situazioni difficili, alle comunità che reagiscono insieme.

L’appello finale è alle cittadine e ai cittadini: «Sentiamoci parte essenziale di questo percorso. Non spettatori, non commentatori, ma costruttori attivi di una cultura che rifiuta la violenza». Perché, conclude Sbarra, «non sarà la rassegnazione a cambiare le cose, ma il nostro impegno, la nostra voce e la nostra presenza».