Sezioni
02/04/2025 ore 21.01
Società

Reggio e la sua plurisecolare devozione a San Francesco Da Paola: giornata solenne al Santuario diocesano di Catona

Ricostruito dopo il sisma del 1908, l'edificio religioso ha consentito la prosecuzione di una tradizione che si spinge a ritroso fino alla costruzione della prima chiesa sulla marina nel XVII secolo e prima ancora fino al prodigioso attraversamento dello Stretto del Santo patrono dei calabresi del 1464
di Anna Foti

Batte anche nel reggino la devozione al patrono dei calabresi, San Francesco Da Paola.

Il Santuario parrocchia di San Francesco Da Paola, situato nel cuore dei quartieri Fontanelle e Valle, affidato alla cura pastorale dei Padri Minimi, sorge a Catona, periferia nord di Reggio Calabria, sponda del prodigioso attraversamento dello Stretto del Santo risalente al 1464. Tra le sue iconografie più note vi è, infatti, proprio quella di questo attraversamento avvenuto il 3 (secondo altre fonti il 4) aprile di 561 anni fa. Si narra che con il saio, un bastone in mano ed una barba bianca fluente, San Francesco da Paola abbia attraversato lo stretto tra Reggio e Messina sul suo mantello e una vela sostenuta dallo stesso bastone, in compagnia di due confratelli.

La comunità del Santuario a Catona oggi ricorda San Francesco Da Paola, patrono della Calabria, con una giornata scandita da Sante Messe, Rosario meditato e Vespri e Solenne concelebrazione eucaristica. Nato a Paola, attuale provincia di Cosenza, il 27 marzo del 1416, San Francesco da Paola è morto in Francia nel 1507 proprio il 2 aprile, al secolo venerdì Santo, giorno in cui la chiesa cattolica lo commemora.

La devozione della comunità di Catona

«Mentre proseguiamo Il nostro itinerario quaresimale, come figli e devoti di San Francesco, siamo invitati a celebrare e ricordare il giorno in cui il nostro Santo Patrono, lasciava queste mondo per ricongiungersi definitivamente al Signore. Nella sua lunga esistenza, si è sempre abbandonato totalmente e incondizionatamente alla Volontà al Dio, lasciando come sua eredità rituale il monito a vivere in continua conversione. Era il 2 aprile del 1507, quando sul letto di morte San Francesco di Paola, prima di rendere la sua anima a Dio, così pregó: “Signore Gesù Cristo, buon pastore delle anime nostre. conserva i giusti, converti i peccatori, abbi pietà delle anime del defunte e sii propizio a me miserabilissimo peccatore”». È quanto scrive sui social, la parrocchia di San Francesco da Paola di Catona, periferia nord di Reggio.

Una devozione plurisecolare

Nel 1629, su impulso della principessa Giovanna Ruffo di Scilla, si legge sul catalogo dei Beni culturali del Ministero, fu progettata la costruzione di una chiesa alla marina di Catona con l’annesso convento dei Minimi. Qui i figli spirituali del santo Paolano iniziarono la loro missione spirituale a beneficio della popolazione locale. A seguito del terremoto del 3 febbraio 1783, il convento fu gravemente danneggiato e, dunque, i religiosi furono costretti ad abbandonarlo, tornandovi nel 1798. Ma i tempi erano cambiati e, a causa del decreto emesso dal Re di Napoli Gioacchino Murat il 7 agosto 1809, era stata ordinata la soppressione degli Ordini monastici che investì anche il santuario di Catona. Ricostruito dopo il terremoto del 1908, il Santuario di Catona è ancora oggi il centro della devozione verso il Santo.

Il santuario diocesano di San Francesco da Paola

Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, all’epoca arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, il 2 dicembre 2007, ha elevato la chiesa di San Francesco di Paola di Catona a Santuario Diocesano con il titolo “Santuario Diocesano San Francesco da Paola”. Nel 2014 ha eretto la chiesa a parrocchia.

Tra le feste principali, unitamente a quella odierna del 2 aprile, anche quelle dei giorni compresi tra il 17 e il 20 gennaio in cui si celebra la Madonna del Miracolo e quella del 3 febbraio in onore di San Nicola Saggio da Longobardi (1650-1709). La festa principale si svolge la terza domenica di Pasqua.