REGGIO FILM FEST | «Piena di grazia», la Varia di Palmi immortalata nella pellicola di due giovani autrici diventa un documentario - VIDEO
Il Reggio Film Festival ha portato in città voci e sguardi originali. Tra queste, quello della regista Andrea Lucini e della produttrice Desiree Manetti, che hanno presentato Piena di grazia, il loro primo documentario lungo, proiettato al teatro cinema Odeon di Reggio Calabria.
L’opera ha affrontato uno dei momenti più simbolici della tradizione palmese: la scelta dell’animella, la bambina che impersona la Madonna issata sulla Varia. La macchina da presa ha seguito tre giovanissime candidate lungo un percorso che si è rivelato insieme religioso, identitario e sociale, soffermandosi sul peso che questo ruolo può avere nella vita di chi lo affronta.
«È stata la mia prima regia e anche per Desiree la prima esperienza come produttrice» ha raccontato Lucini. «Abbiamo voluto mostrare le protagoniste nella loro dimensione intima, mentre affrontavano dogmi religiosi e pressioni sociali. Il film non intende fornire risposte, ma porre domande».
Per Manetti, le radici calabresi hanno avuto un ruolo determinante: «La mia famiglia è di Palmi e con Andrea abbiamo voluto evitare un taglio antropologico o giornalistico. Abbiamo scelto invece uno sguardo autoriale, restando vicino alle bambine e raccontando anche le pressioni psicologiche che un ruolo così unico può comportare».
Cresciuta a Roma in una famiglia atea, Lucini ha sottolineato la sfida di confrontarsi con un mondo tanto diverso dal suo: «Non volevo guardarlo dall’alto in basso, ma cercare di capirlo. L’arte e il cinema non servono a dare tesi, ma a stimolare riflessioni».
Il documentario è stato possibile anche grazie alla disponibilità delle famiglie coinvolte: «Si sono riconosciute nel nostro lavoro – ha aggiunto Manetti – ed è stato il riconoscimento più importante».
Con Piena di grazia, il Reggio Film Festival ha confermato ancora una volta la sua vocazione a ospitare opere capaci di intrecciare radici locali e domande universali: un racconto nato a Palmi, ma capace di parlare a chiunque si interroghi sul significato di tramandare e vivere le proprie tradizioni.