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23/05/2025 ore 22.45
Società

Reggio, il Corecom presenta «Inferi»: la storia di Antonino De Masi contro la ’ndrangheta

La storia dell’imprenditore Antonino De Masi e del suo coraggioso No alla ’ndrangheta è stata al centro di un incontro promosso dal Corecom Calabria
di Redazione

Una vicenda esemplare di resistenza e di attivismo civile per riscoprire tutti l’orgoglio di essere calabresi. La storia dell’imprenditore Antonino De Masi e del suo coraggioso No alla ’ndrangheta è stata al centro di un incontro promosso dal Corecom Calabria, nei locali del polo culturale del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, in occasione della presentazione del libro «Inferi», scritto dallo stesso De Masi insieme al giornalista Pietro Comito.

Un’iniziativa che ha dato simbolicamente il via alle «contaminazioni etiche», nell’ambito delle attività di media education che il Comitato regionale per le comunicazioni – guidato dal presidente Fulvio Scarpino, dal vicepresidente Mario Mazza e dal segretario Pasquale Petrolo – porta avanti con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su temi di profonda attualità.

«Ho voluto raccontare la mia vita, il percorso di un imprenditore che ha subito numerosi attentati, ma non ha smesso di rivendicare il diritto di essere un uomo libero», le parole di Antonino De Masi che hanno introdotto la conversazione.
«Guardiamo in faccia ai nostri figli per dare loro un domani diverso, perché scendere a compromesso con i criminali significa svendere il futuro dei più giovani. Bisogna riscoprire l’orgoglio e l’identità di essere calabresi portatori di valori sani».

Per il coautore del libro, Pietro Comito, «Inferi» è «una storia di coraggio, speranza, dolore e solitudini, un incentivo a tutti i calabresi per combattere una battaglia che si può e si deve vincere».

Il Corecom Calabria, con l’intento di promuovere momenti di confronto aperti alla società civile, ha voluto così dedicare uno spazio di riflessione sulla cultura della legalità attraverso le testimonianze di chi, nei diversi ambiti, offre il proprio contributo nella lotta alla criminalità.

Nel corso del dibattito, di particolare rilievo l’intervento del Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Stefano Musolino, che ha sottolineato quanto sia importante non restare imprigionati nella paura:
«La repressione, per quanto svolga una funzione pedagogica, da sola non basta. Sullo sfondo esistono problemi sociali ed economici che devono essere affrontati spiegando ai cittadini che credere nella legalità è conveniente e che restare e investire a Reggio Calabria è un’opportunità».