Reggio, il Gom rinnova il suo impegno contro la violenza di genere: inaugurata la panchina rossa in memoria delle vittime
Durante la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Ospedale ricorda Sara Campanella e ribadisce la necessità di una rete unita per prevenire, proteggere e sostenere le vittime, inaugurando la panchina rossa donata dall’Associazione Grace ETS
Una giornata intensa, partecipata e dal fortissimo valore simbolico quella vissuta al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’evento, promosso dalla U.O.C. Ostetricia e Ginecologia in collaborazione con l’Associazione Grace ETS, ha trasformato l’aula del G.O.M. in un luogo di riflessione, emozione e responsabilità collettiva, colorato di rosso come segno di memoria e impegno.
L’incontro, moderato da Eva Giumbo, ha voluto ribadire un concetto essenziale: la violenza di genere non è un fatto privato, ma un problema sociale che può essere affrontato solo attraverso una rete forte e coesa composta da professionisti sanitari, associazioni, forze dell’ordine, scuole, avvocati e cittadini.
Ad aprire i lavori è stata la dott.ssa Tiziana Frittelli, Commissario Straordinario del G.O.M., che ha espresso grande soddisfazione per la straordinaria partecipazione, soprattutto di tanti studenti:
«L’importanza di una ricorrenza come quella odierna è testimoniata, in modo molto significativo, dal fatto che oggi siamo in tantissimi a gremire una sala colorata di rosso per ricordare tutte le donne vittime di violenza. Le persone presenti oggi rappresentano la società civile che, al fianco dei nostri sanitari, i quali si trovano ad accogliere le vittime nel momento più tragico, hanno deciso di “fare rumore” contro la violenza di genere. Il messaggio che voglio mandare da questa sede è di fare rete tutti insieme, di fare comunità intorno all’Ospedale per sostenere una battaglia di umanità, di impegnarsi in percorsi di accoglienza in tutti i sensi, perché la violenza è sempre sbagliata, che sia di genere o etnica. Le fragilità devono essere sempre accolte e difese»
A seguire, il prof. Stefano Palomba, Direttore della U.O.C. Ostetricia e Ginecologia e promotore dell’iniziativa, ha espresso l’auspicio che il reparto possa diventare un punto di riferimento: «Auspico che la nostra Unità possa fare da volano sia dentro che fuori l’Ospedale per fare rete e prevenire la violenza sulle donne, con il supporto del nostro personale che è abituato a vivere con le donne e per le donne ed è quindi dotato di una sensibilità maggiore nell’intercettare i segnali di un disagio».
Momento di grande intensità emotiva è stato l’intervento del Direttore Sanitario Aziendale, dott. Salvatore Costarella, che ha offerto una riflessione profonda sulla responsabilità collettiva: «È un piacere e un dovere essere qui. La violenza contro le donne è un problema che non possiamo più rimandare».
Il Direttore ha ribadito la necessità di un cambio culturale: «Non basta la rabbia del “giorno dopo”: serve prevenzione con un approccio proattivo».
E ancora: «Sento parlare di educazione sessuale nelle scuole, ma io parlerei soprattutto di educazione sentimentale. Abbiamo abbandonato i sentimenti».
Il monito rivolto ai giovani ha colpito in modo particolare: «Non esiste un uomo che uccide perché ama troppo: chi ama si prende cura. Ai giovani dobbiamo insegnare la rivoluzione del dono, non la cultura del possesso».
Il Direttore Amministrativo Aziendale, dott. Francesco Araniti, ha voluto porre l’accento sul valore delle relazioni sane: «Ogni relazione che abbia valore si basa su libertà e reciprocità. Purtroppo noi arriviamo spesso quando la violenza si è già consumata». Araniti ha poi ricordato il forte aumento degli accessi al Pronto Soccorso legati alla violenza di genere: «Siamo passati da 7–8 casi l’anno a quasi 150». E ha sottolineato il ruolo dell’Ospedale come presidio culturale: «Non sta a noi fare prevenzione istituzionale, ma possiamo essere uno strumento di comunicazione positiva. E oggi lo stiamo dimostrando».
Assente per impegni istituzionali, l’eurodeputata on. Giusi Princi ha preso parte all’incontro tramite videomessaggio, lodando l’iniziativa: «La giornata del 25 novembre non è una semplice ricorrenza: è un richiamo a guardarci dentro come comunità». L’eurodeputata ha ricordato che la violenza di genere è un fenomeno diffuso: «È un problema strutturale che attraversa case, luoghi di lavoro, relazioni affettive e oggi anche gli spazi digitali». Ha poi indicato le tre parole chiave che devono guidare le istituzioni: «Prevenzione, protezione e giustizia». E ha definito l’inaugurazione della Panchina Rossa un gesto «semplice ma potentissimo, che ricorda le donne che non possono più parlare e ci impone di agire per quelle che ancora possono essere salvate».
La presidente dell’Associazione Grace ETS, dott.ssa Lidia Papisca, ha spiegato come l’iniziativa nasca anche dal confronto con donne che affrontano percorsi oncologici: «Il dolore conosce il dolore».
E ha aggiunto: «Abbiamo voluto donare questa Panchina Rossa perché la mission di Grace è sempre stata quella di rinascere, in qualunque condizione».
L’evento si è concluso con l’inaugurazione della Panchina Rossa, collocata all’ingresso della U.O.C. Ostetricia e Ginecologia. Un segno permanente, un invito quotidiano alla consapevolezza e alla lotta contro la violenza di genere.
In occasione della Giornata Internazionale sulla violenza contro le donne il G.O.M. di Reggio Calabria ha ricordato Sara Campanella, la studentessa brutalmente uccisa lo scorso 31 marzo a Messina.