Reggio, il mondo della cultura incontra la scuola con "Gli occhi di una donna": così la città educa al rispetto fin dalla tenera età
Un percorso condiviso tra assessorati, scuole e Biblioteca De Nava che parte dal 25 novembre e si sviluppa fino all’8 marzo, con attività dedicate alla gentilezza, alla conoscenza e alla prevenzione della violenza di genere. Dalle scarpette rosse dei bambini alle letture guidate, fino alla mostra finale a Palazzo San Giorgio: un lavoro lungo mesi che coinvolge studenti, famiglie e insegnanti in un cammino comune
Quel mucchio di scarpette rosse, disegnate dai bambini e appoggiate sotto il cartello «Gentilezza per tutti», è stata la prima immagine che ha dato il senso della giornata. Non una celebrazione, non la solita ricorrenza, ma l’inizio di un percorso che continuerà nei prossimi mesi, dentro le scuole e nelle biblioteche. È da qui – da un gesto semplice e collettivo – che è partito «Gli occhi di una donna», il progetto con cui il Comune di Reggio Calabria vuole educare i più piccoli al rispetto, al riconoscimento dei confini e alle relazioni sane.
A indicare la direzione è Mary Caracciolo, assessora alla Cultura: «Abbiamo voluto andare oltre il 25 novembre e costruire un percorso che avesse continuità. Ai ragazzi vogliamo trasmettere la cultura del rispetto, del volersi bene, di un amore autentico e non malato».
Il progetto nasce dal testo di Corrado Alvaro «Occhi di donna», trasformato in un itinerario culturale alla Biblioteca De Nava. Le classi avranno una selezione di vololi dedicati alla figura femminile e, a partire dalle letture, realizzeranno elaborati scritti, grafici e multimediali che verranno esposti dall’8 al 15 marzo a Palazzo San Giorgio.
Il lavoro quotidiano nelle scuole è seguito da Mary Curatola, assessora all’Istruzione: «Per promuovere gentilezza, amore e rispetto bisogna partire dai più piccoli. Devono capire presto che la violenza non è mai una risposta».
La giornata di apertura è stata costruita come un’esperienza partecipata. I bambini hanno colorato le scarpette rosse e consegnato piccoli elaborati ai negozi attorno a piazza Italia, per portare il messaggio dentro i luoghi della quotidianità. «Non è un gesto isolato – ricorda Curatola – ma parte di un percorso che comprende letture dedicate realizzate con le studentesse dell’Università Mediterranea e materiali pensati anche per le famiglie».
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha richiamato l’importanza di un impegno educativo costante: «È una giornata di riflessione sull’universo femminile e su quanto ancora occorra fare. Sono d’accordo con chi chiede una vera educazione affettiva e sessuale nelle scuole: bisogna partire da lì». Per il primo cittadino, anche le attività apparentemente più semplici hanno un valore nella crescita dei bambini: «Colorare le scarpette rosse può sembrare un gioco, invece lascia un segno».
Accanto agli assessori, il ruolo della consigliera per le Parità Paola Carbone è quello di tenere insieme scuole e territorio in un percorso che andrà avanti fino all’8 marzo. Il suo contributo rafforza l’obiettivo dell’iniziativa: rendere il 25 novembre non una parentesi, ma l’inizio di un lavoro continuo sulla cultura del rispetto.