Reggio, La Casetta Blu presenta il progetto Polo sociale e culturale Trama
Presentato questa mattina il progetto Polo sociale e culturale Trama promosso dall’associazione La Casetta Blu aps di Reggio Calabria, presso la sede storica di Pellaro sita in Via Nazionale n. 453.
«La T.R.A.M.A è anche quella serie di eventi – ha spiegato Maria Antonietta Zuccalà, presidente dell’associazione La Casetta Blu aps di Reggio Calabria – che si susseguono in una storia e che vanno a creare, con le loro connessioni di causa-effetto, il tessuto narrativo. La T di Terra racconta il consolidamento dei terrazzamenti di questi anni, il lavoro continuo di rigenerazione del terreno, l’organizzazione del frutteto e delle aiuole delle erbe aromatiche e officinali e l’avvio della coltivazione della canna da zucchero, vogliamo dare vita all’”Ecoparco del bergamotto d’oro”, uno spazio verde di socialità che valorizzi le specie autoctone del territorio, un centro esperienziale in agroecologia e permacultura per avviare percorsi di formazione per adulti e bambini, orti didattici, laboratori su ecologia, sostenibilità, energie alternative, in collaborazione con gli istituti scolastici della zona, con enti e altre associazioni.
La R di Radici racconta le Radici del suolo ma anche culturali e sociali. Vogliamo creare uno spazio condiviso, con diversi laboratori esperienziali, dove agire insieme per lo sviluppo culturale, sociale, economico e ambientale del territorio, valorizzando antichi saperi, arti e conoscenze culturali e artigianali che si stanno perdendo, diventando una prestigiosa vetrina del manifatturiero reggino. Svilupperemo collaborazioni con le Università e le scuole per la creazione di corsi, attività didattiche e laboratori dedicati a percorsi formativi.
La A di Accoglienza (Filoxenia) – ha proseguito Maria Antonietta Zuccalà, presidente dell’associazione La Casetta Blu aps di Reggio Calabria – richiama l’accoglienza verso chi arriva da lontano è testimoniata dai testi fondatori delle nostre civiltà, dall’epica ai testi sacri, a partire dalla Grecia antica. Filoxenìa è l’amore per il forestiero, come lo intendevano gli antichi Greci, è il valore sacro dell’ospitalità. Cesare Pavese da Brancaleone scriveva alla sorella: “La gente di questi paesi è di un tatto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca”. Ma oggi, è ancora così? Vogliamo che la Casetta Blu diventi, al suo interno e al suo esterno, luogo di ospitalità, accoglienza, scambio per chi arriva, per i nuovi turisti che vogliano conoscere meglio questo territorio dalle infinite potenzialità turistico-culturali, cosi’ come per chi arriva da lontano e cerca progetti di integrazione, convivenza e collaborazione in questo tessuto sociale, ma anche per chi ritorna, per i tanti reggini che desiderano ritrovare i propri luoghi del cuore.
La M di Memoria ci invita a ricordare il passato per immaginare il futuro. La Casetta Blu vuole diventare spazio della memoria, spazio museale per un passato che permetta di ritrovare luoghi e ricordi ai tanti calabresi e reggini che la diaspora ha disperso nel mondo; ma al contempo vuole integrare antico e nuovo, guardando al futuro delle nuove generazioni, Vogliamo dare il via a progetti di impatto sociale per unire il passato e la tradizione con le competenze moderne, la digitalizzazione, diventare incubatori di imprenditoria sociale per sviluppare soluzioni innovative in risposta alle sfide sociali contemporanee.
La A di Agorà perchè vogliamo che lo spazio del nostro teatro di paglia dove abbiamo proposto tutte le attività degli ultimi anni sia un punto di riferimento culturale, artistico e sociale per la città. Pensiamo alla Casetta Blu come un Agorà, uno spazio aperto, una piazza di confronto e di crescita per tutto il territorio Condividiamo con voi e con l’opinione pubblica questi nostri propositi auspicando una visione condivisa e di rete. È sempre più importante ai giorni nostri offrire il bello e misurarsi nel bello. Ma la spada di Damocle, per chiunque voglia affrontare progetti così stimolanti, come questo da noi immaginato ed in parte oggi esposto, sono i costi di gestione del progetto stesso.
E solo quando l’imprenditoria privata lavora in stretta sinergia con l’istituzione pubblica illuminata, quando pubblico e privato interagiscono tra loro, la storia ci insegna, è possibile vederne la realizzazione. Valorizzare quest’area – ha spiegato ancora Maria Antonietta Zuccalà, presidente dell’associazione La Casetta Blu aps di Reggio Calabria – può essere un ulteriore elemento di appeal per la nostra città e per la nostra regione. Ne gioverebbero in tanti non solo Reggio Calabria, candidata a diventare capitale della cultura 2027, ma anche le attività intorno. Tutte quelle realtà organizzate che intendano aderire al progetto diventandone partner strategici al fine di facilitare, in prospettiva, l’adesione anche delle persone fisiche, i cittadini, in un processo di allargamento progressivo per piccoli passi.
Entrare in sintonia con la realtà locale, con i suoi luoghi, la popolazione, il suo tessuto sociale economico culturale è per noi importante.
Stiamo condividendo con l’opinione pubblica quello di buono che stiamo cercando di mettere in campo per dare lustro alla nostra città, che generi una ricaduta positiva sui cittadini, per entrare in sintonia con gli equilibri esistenti in un circuito di promozione turistica sempre più interessante, in forte integrazione con il territorio, in forte integrazione con l’impresa locale.
Essenziale il coinvolgimento dei cittadini non solo alla dimensione culturale ma collettiva; necessari gli interventi condivisi con l’amministrazione.
È una bella sfida e responsabilità. È un progetto che vale la pena raccontare bene, a tutti, ed il processo inizia oggi». Così ha concluso Maria Antonietta Zuccalà, presidente dell’associazione La Casetta Blu aps di Reggio Calabria.