Regionali, il messaggio dei vescovi: «Occasione di libertà e scelta responsabile»
«La democrazia è un bene fragile e prezioso, che non si conserva da sola ma chiede di essere vissuta e rigenerata ogni giorno. In occasione delle prossime elezioni regionali, sentiamo il dovere di rivolgere un appello forte e chiaro alle comunità ecclesiali e civili della Calabria: la partecipazione non è un accessorio, ma un compito che interpella la coscienza di ciascuno, non è un rito stanco, ma un atto di rigenerazione collettiva». Inizia così il messaggio della Conferenza Episcopale Calabra in occasione delle elezioni regionali 2025.
«Il recente cammino della nostra Chiesa regionale ci ha sollecitati a riscoprire alcune priorità decisive: l’impegno di tutti per la trasformazione della società, l’attenzione a chi resta ai margini, la costruzione di una cittadinanza solidale, la centralità del bene comune come criterio di giudizio. È questo il cuore di una visione che spinge a costruire, insieme, la città degli uomini e delle donne di buona volontà, nella logica di un umanesimo integrale, capace di tenere insieme sviluppo e giustizia, libertà e responsabilità, diritti e doveri. La democrazia non è mai neutra: o si rinnova come spazio di giustizia o diventa terreno fertile per clientele e rendite di posizione».
«Alle Settimane Sociali di Trieste (2024), Papa Francesco ha usato un’immagine potente: la crisi della democrazia come un cuore ferito. Un cuore che soffre quando prevalgono corruzione e illegalità, quando la politica diventa autoreferenziale, incapace di ascolto e di servizio. Un cuore che si ammala quando cresce la cultura dello scarto e intere fasce di popolazione – poveri, giovani, anziani, persone fragili – vengono emarginate. Ogni volta che qualcuno è escluso, tutto il corpo sociale ne porta la ferita. L’apatia civica non è solo un fatto individuale, ma il sintomo di un tessuto sociale indebolito, che rischia di trasformare i cittadini in spettatori di un copione scritto da altri».
«In quella stessa occasione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto domande che ci toccano da vicino: «Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di contentarsi di una democrazia a bassa intensità? Si può pensare di arrendersi al crescere di un assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica? Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori?» E ha ammonito a non confondere il parteggiare con il partecipare, ricordando che «al cuore della democrazia vi sono le persone, le relazioni, le comunità».
«Queste parole illuminano la nostra responsabilità come cittadini e come cristiani. L’astensione e l’indifferenza non sono mai neutrali: finiscono sempre per gravare sui più deboli e consegnano il futuro nelle mani di pochi.Partecipare, invece, significa prendersi cura del cuore della nostra terra, contribuendo con il proprio voto alla costruzione di una Calabria più giusta, solidale e fraterna».
«Per questo, invitiamo tutti a vivere le elezioni regionali non come un adempimento formale, ma come un’occasione concreta di libertà e di scelta responsabile. La democrazia si alimenta della voce di ciascuno: scegliere significa incidere sul presente e aprire possibilità di futuro. Non c’è libertà senza scelta, non c’è bene comune senza partecipazione. Chi rinuncia a scegliere rinuncia a costruire il proprio futuro: è un lusso che la nostra terra, già solcata da diseguaglianze e migrazioni forzate, non può in alcun modo permettersi».