Torna a San Ferdinando il festival 'Visioni Collettive'
Dal 18 al 20 luglio 2025 torna a San Ferdinando VISIONI COLLETTIVE, il festival di rigenerazione
urbana promosso da DISìO, in partnership con Architensions e Kiwi, e con il patrocinio del Comune di
San Ferdinando, della Regione Calabria, dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale
e Ionio, dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e di Fondazione Italia Patria della Bellezza
ETS.
Nato per attivare processi culturali capaci di incidere sui territori, Visioni Collettive è oggi uno spazio
condiviso di confronto tra comunità locali e protagonisti internazionali del mondo dell’arte,
dell’architettura, della cultura, della ricerca sociale e ambientale. Un laboratorio civico in cui si
riscrivono i legami tra persone e luoghi attraverso pratiche culturali partecipate.
È “Fronte Mare Mondo” il tema di questa terza edizione dove la sponda tirrenica calabrese diventa un
fronte mare che contiene e racconta le transizioni della modernità, espande la geografia e risuona al
mondo da San Ferdinando, passando per Venezia, fino a New York. Anche in questo caso nel segno
della rigenerazione: non solo come trasformazione fisica dei luoghi, ma come riattivazione simbolica
e collettiva di memorie, relazioni e visioni.
La prima sera protagonista è proprio la memoria, con la storia più emblematica del territorio, quella di
Eranova, insediamento originario del centro costiero e ferita ancora aperta nella memoria della
comunità. Una riflessione che coinvolgerà l’artista Martin Errichiello e gli abitanti e custodi della
memoria del luogo, in un dialogo pubblico sullo sradicamento forzato e sul valore della memoria nei
processi di riappropriazione urbana e sociale, arricchito da un video inedito del regista Andrea
Muratore. Conclude la serata S’amujamu, un laboratorio esperienziale immersivo sulla storia delle
migrazioni calabresi prodotto da Radici in viaggio.
La seconda sera sarà dedicata alla Rigenerazione come progetto collettivo.
Nel pomeriggio un laboratorio per bambini aprirà il programma con un’attività creativa incentrata sul
riciclo della carta, pensata per avvicinare i bambini al tema della rigenerazione attraverso il gioco e
la manualità, riscoprendo il valore dei materiali e l’importanza della cura per l’ambiente.
La serata proseguirà con un talk a più voci, guidato da Nino Princi, insegnante e scrittore, e Simona
Lombardo, consulente di comunicazione, per esplorare i diversi significati della rigenerazione nei
contesti culturali, urbani, sociali ed economici. Interverranno: Tania Cerquiglini, Carta Parco e Museo
d’Impresa Rubbettino, Anna Laura Pinto, architetta dello studio omonimo in Italia e collaboratrice di
Architensions New York, i sociologi Pierpaolo Zampieri, Valentina Raffa e Francesco Barbalace
dell’Università di Messina, Pierangelo Dacrema economista dell’Università di Milano, Luca Gaetano,
economista e sindaco di San Ferdinando, Domenico Napoli, direttore della Fondazione ITS M.A.SK.
San Ferdinando e Filippo Romeo, esperto di geopolitica internazionale.
Aprirà la terza e ultima serata, dedicata a San Ferdinando e ai suoi margini liquidi, un contributo video
dell’Autorità Portuale e gli interventi di: Alessandro Orsini e Nick Roseboro, architetti dello studio
Architensions e docenti alla Columbia University, che condivideranno nuovi sviluppi del progetto
urbanistico e culturale rinnovando il legame tra San Ferdinando e New York, oggi arricchito dalla
partecipazione del collettivo al Padiglione Italia “Terrae Aquae” de La Biennale di Architettura di
Venezia e dall’uscita imminente di una pubblicazione internazionale dedicata alle esperienze e visioni
maturate proprio sul nostro territorio. La serata continuerà con Jasmine De Marco, Riserva Naturale
Foce del Fiume Mesima, Domenico Bonelli dell’Università della Calabria.
A chiudere la serata sarà la proiezione del documentario “I colori del silenzio”, con la presenza
dell’autore Stefano Garaffa Botta, che racconta il fiume come risorsa, memoria e cura per l’intero
ecosistema sociale.
Il festival si propone anche quest’anno come un presidio culturale che, sebbene temporaneo, è capace
di lasciare segni permanenti nelle idee, nello spazio e nella comunità.