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25/12/2025 ore 18.00
Società

Tra partenze e ritorni Reggio si fa Natale: gli auguri dei reggini

VIDEO | Dalle voci di chi torna e di chi resta, ai nostri microfoni emerge l’immagine di una città vissuta come casa, tra calore umano, desiderio di crescita e uno sguardo rivolto al futuro che è famiglia e tradizione. Buon Natale, Reggio!

di Silvio Cacciatore

Sul Corso Garibaldi, nel cuore di Reggio Calabria, il Natale prende voce. Una voce corale, fatta di accenti diversi, di ritorni attesi, di partenze che pesano e di famiglie che, almeno per qualche giorno, tornano a ricomporsi. Tra le luci, lo shopping dell’ultimo momento e il passeggio lento, il racconto delle feste diventa un mosaico di storie semplici e profonde allo stesso tempo.

C’è chi arriva da lontano, dal Nord Italia, per ritrovare i nonni e riscoprire il calore di una tavola imbandita, chi vive fuori da vent’anni e descrive il rientro come «emozionante», perché il calore della famiglia non perde mai forza. Il Natale, per molti, resta un appuntamento sacro con gli affetti, vissuto senza frenesia, lontano dallo stress delle grandi città, con il mare sullo sfondo e il tempo che sembra rallentare.

Tra i reggini e chi reggino lo è «a metà», emerge un sentimento condiviso: la città viene percepita come accogliente, calorosa, capace di far sentire a casa anche chi qui torna solo per pochi giorni. «Bello, caloroso», racconta chi sceglie Reggio per le feste, sottolineando una dimensione familiare che resiste e si rinnova. Accanto alla dimensione privata, affiora anche uno sguardo collettivo: l’augurio a Reggio si intreccia con il desiderio che la città cresca, migliori, offra più opportunità, soprattutto ai giovani costretti a vivere altrove.

Il Natale diventa così anche tempo di bilanci e speranze. C’è chi parla di una città che «piano piano si sta svegliando», chi invoca più cultura, più bellezza, più capacità di pensare il futuro. Le iniziative natalizie e gli eventi vengono letti come segnali, piccoli ma significativi, di una vitalità che prova a farsi spazio. E poi c’è il tema del ritorno, sempre presente: tanti vorrebbero rientrare stabilmente, ma sanno che, per ora, le feste restano l’unico momento possibile.

In mezzo a tutto questo, il Corso si trasforma in un luogo simbolico, attraversato da famiglie riunite, giovani che si ritrovano, genitori che aspettavano quel momento da mesi. Il Natale reggino si racconta così, tra intimità e desiderio di riscatto, tra tradizione e futuro. Un Natale che parla di casa, di comunità e di una città che, anche attraverso gli auguri dei suoi cittadini, prova a riconoscersi e a immaginare ciò che verrà.

Ed allora, Buon Natale Reggio Calabria!