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25/09/2025 ore 15.23
Società

Un ponte tra ricerca e memoria: l’Università Mediterranea ricorda il professore Rosario Pietropaolo

L’ateneo reggino rende omaggio al già Rettore e fondatore della Facoltà di Ingegneria. Voci di colleghi, allievi e familiari hanno intrecciato il ricordo dello studioso con l’eredità umana e scientifica che ha lasciato. Lunedì l’intitolazione del Laboratorio di Chimica al suo nome
di Aldea Bellantonio

C’è un filo che lega la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori 2025 alla memoria del professore Rosario Pietropaolo: la curiosità, la passione per la ricerca, la convinzione che la scienza non sia solo conoscenza, ma costruzione del domani. Non è un caso che l’Università Mediterranea abbia scelto questo contesto per ricordare chi, più di altri, ha incarnato il ruolo del ricercatore e dell’uomo delle istituzioni accademiche.

L’Aula Magna ha accolto colleghi, studenti e familiari, in un momento che ha intrecciato il rigore della carriera universitaria con l’affetto di chi ha conosciuto Pietropaolo da vicino. «Ha posto le basi e tracciato un solco che ci ha permesso di crescere – ha sottolineato il professore Claudio De Capua, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, dell’infrastruttura e dell’energia sostenibile –. Se oggi possiamo vantare risultati come la certificazione ministeriale di Dipartimento di Eccellenza, lo dobbiamo ai mattoni che lui ha posto, alla sua serietà e alla sua onestà intellettuale. Amava definirsi soprattutto un ricercatore».

Accanto al ricordo istituzionale, non sono mancati gli aneddoti personali. «È stato il mio primo preside, il mio primo rettore e il mio direttore di dipartimento – ha raccontato il professore Giuseppe Barbaro, direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, energia, ambiente e materiali –. Per me è stato un maestro che ha guidato quarant’anni di vita accademica. Lo chiamavamo il Tremonti di Ingegneria perché si divertiva a chiedermi consigli economici. E ricorderò sempre quando, con affetto, mi chiamava “Caruso”: un segno del rapporto di stima e amicizia che ci univa».

La voce più emozionata è stata quella della figlia, Adriana Pietropaolo, che ha portato sul palco il volto più intimo del ricordo: «Siamo felicissimi, come famiglia, di onorare mio padre con i tratti che più lo contraddistinguono: la chimica e la politica universitaria. Questi aspetti sono emersi con forza oggi e per questo ringrazio tutte le persone che si sono strette attorno a noi. Mio padre ha saputo portare la scienza e la politica accademica dentro e fuori le porte dell’Ateneo reggino».

Il tributo non si è esaurito nella cerimonia: lunedì 29 settembre il Laboratorio di Chimica del Dipartimento DICEAM sarà intitolato alla memoria del professore, in un gesto che unisce la sua passione scientifica alla formazione delle nuove generazioni. Resta così vivo il messaggio che lui stesso amava ripetere: «La scienza e la formazione non servono solo a capire il mondo di oggi, ma a costruire quello di domani».